La Biennale di Venezia non escluderà Israele e Iran dall’edizione 2024 della grande mostra internazionale. Cadono nel vuoto dunque gli appelli lanciati contro i due paesi e giunti all’attenzione delle cronache nelle scorse ore: il primo, promosso da un gruppo definitosi “Art Not Genocide Alliance”, chiedeva l’esclusione di Israele per quello che sta accadendo a Gaza, mentre il secondo domandava l’allontanamento dell’Iran per le sue politiche repressive contro le donne, gli studenti, gli artisti.
Niente da fare: la Biennale non escluderà nessuno. “In merito alla partecipazione all’Esposizione Internazionale d’Arte di Paesi presenti nei Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e in città”, si legge in una nota inviata ieri, “La Biennale di Venezia precisa che tutti i Paesi riconosciuti dalla Repubblica Italiana possono in totale autonomia richiedere di partecipare ufficialmente. La Biennale, di conseguenza, non può prendere in considerazione alcuna petizione o richiesta di escludere la presenza di Israele o Iran dalla prossima 60. Esposizione Internazionale d’Arte (20 aprile – 24 novembre 2024)”.
Quanto alla mancata partecipazione della Russia nel 2022, la Biennale ha ricordato “che la chiusura del Padiglione della Russia alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte 2022 è stata decisa dal Commissario e dal Curatore nominati dal Ministro della Cultura della Federazione Russa, che ha comunicato che non parteciperà alla prossima 60. Esposizione Internazionale d’Arte”. La questione russa in realtà è più sottile, dal momento che, anche se la Biennale non adottò provvedimenti di esclusione contro il padiglione della Russia nel 2022 dato che furono i partecipanti a decidere autonomamente di non partecipare, successivamente, il 2 marzo dello stesso anno, attraverso una nota ufficiale la Biennale decise di rifiutare “ogni forma di collaborazione con chi ha […] attuato o sostiene un atto di aggressione di inaudita gravità [ndr, la guerra in Ucraina], e non accetterà pertanto la presenza alle proprie manifestazioni di delegazioni ufficiali, istituzioni e personalità a qualunque titolo legate al governo russo”.
Infine, “Con riferimento a citate esclusioni di domande di ammissione a Evento Collaterale della 60. Esposizione, si precisa che su 72 progetti eleggibili, due vedevano la partecipazione di artisti palestinesi, uno dei quali è stato inserito fra i 30 Eventi Collaterali approvati dal Curatore Adriano Pedrosa, in totale autonomia e a suo insindacabile giudizio artistico”. La Biennale ha tenuto poi a precisare che “ci sono anche artisti palestinesi nella 60. Esposizione Internazionale a cura di Adriano Pedrosa, come risulta dalla lista dei Partecipanti diffusa dalla Biennale il 31 gennaio 2024”.
La Biennale di Venezia non accoglie appelli contro Israele e Iran: “non escludiamo nessuno” |