A più di otto anni dal sisma del 6 aprile del 2009, durante il quale era stata gravemente danneggiata, la Basilica di Collemaggio, l’importante edificio di culto dell’Aquila, il capoluogo abruzzese, riapre oggi le sue porte dopo il lungo restauro finanziato da Eni e progettato e diretto dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila.
Alla cerimonia d’inaugurazione sono intervenuti il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, la soprintendente Alessandra Vittorini, il dirigente Eni Claudio Granata e l’arcivescovo dell’Aquila Giuseppe Petrocchi. La basilica aprirà al pubblico da domani con orario 9-12:30 e 15:30-18.
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è uno dei più improtanti monumenti abruzzesi: fu fatta edificare nel 1287 per iniziativa di Pietro da Morrone, eremita originario del molise divenuto, all’età di ottantacinque anni, papa Celestino V, noto per aver rinunciato al pontificato alcuni mesi dopo essere stato eletto al soglio di Pietro (oggi è venerato come santo dalla Chiesa cattolica). Completata nel 1294, fu colpita da diversi terremoti che costrisero gli aquilani a ricostruirla varie volte nel corso dei secoli: la facciata, tuttavia, è ancora quella romanico-gotica delle origini. L’interno, che ha assunto un aspetto neoromanico dopo gli interventi di restauro del Novecento, ospita sculture quattrocentesche, resti di affreschi di Francesco da Montereale, altari barocchi, e il mausoleo che contiene le spoglie di Celestino V.
Immagine: la facciata della Basilica di Collemaggio. Ph. Credit
All'Aquila riapre la Basilica di Collemaggio |