La città industriale di Ivrea nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità Unesco: è il sito numero 54 per l'Italia


La città industriale di Ivrea entra nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Sono ora 54 i siti italiani nell’elenco.

Da oggi l’Italia ha un nuovo sito nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco: è Ivrea, città industriale del ventesimo secolo. L’ingresso della città piemontese nell’elenco dei siti d’interesse culturale mondiale è stato deciso oggi nel corso della quarantaduesima sessione del comitato World Heritage dell’Unesco, in corso in Bahrein fino al 4 luglio. Adesso sono dunque 54 i siti italiani nell’elenco Unesco.

“La città industriale di Ivrea”, si legge nella motivazione fornita dall’Unesco, “è situata nella regione del Piemonte e si sviluppò come sede della Olivetti, azienda produttrice di macchine da scrivere, calcolatori meccanici e computer. Comprende una grande fabbrica ed edifici progettati per servire l’amministrazione e i servizi sociali, oltre a unità residenziali. Progettato dai maggiori urbanisti e architetti italiani in larga parte tra gli anni Trenta e Sessanta, questo insieme architettonico riflette le idee del Movimento Comunità. Ivrea, modello di progetto sociale, esprime una visione moderna delle relazioni tra produzione industriale e architettura”. La città industriale di Ivrea fu infatti fondata nel 1908 da Camillo Olivetti e la sua progettazione riflette moderni ideali socio-culturali, ancora di grandissima attualità.

“Ivrea, la città ideale della rivoluzione industriale del Novecento, è il 54esimo sito Unesco italiano”, ha dichiarato il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli. Si tratta di “un riconoscimento che va a una concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti, nata e sviluppata dal movimento Comunità e qui pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo”.

Assieme alla città industriale di Ivrea entra a far parte del Patrimonio Unesco anche la città-califfato di Medina Azahara, in Spagna. Semaforo rosso, invece per la candidatura delle Colline del Prosecco, che non ha passato l’analisi de Comitato per poter entrare nell’elenco Unesco (contrari i rappresentanti di 7 paesi sui 21 che hanno dovuto esperimersi: occorrevano infatti due voti negativi in meno per l’iscrizione). L’ingresso delle Colline del Prosecco è però rinviato: l’Italia dovrà specificare meglio alcuni aspetti del progetto prima di ritentare.

La città industriale di Ivrea nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità Unesco: è il sito numero 54 per l'Italia
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