Italia Nostra esprime la propria preoccupazione per il fatto che il coronavirus potrebbe diventare una scusa per massacrare il paesaggio italiano, già abbastanza martoriato per conto suo. Il sodalizio denuncia infatti sempre più pressanti richieste di cosiddette semplificazioni in deroga alla norme per la realizzazione di opere pubbliche. L’ultima, fa sapere Italia Nostra, riguarda la richiesta di 200 sindaci di ricevere poteri speciali, nel 2020, andando in deroga al Codice degli Appalti e alle Soprintendenze, per velocizzare al massimo le opere più importanti e la ripartenza dei cantieri. E Italia nostra è preoccupata dal fatto che le semplificazioni possano allargarsi agli altri 7704 Comuni italiani.
“Ad ogni disastro, terremoto o crisi”, sottolinea Ebe Giacometti, Presidente nazionale di Italia Nostra, “si levano invocazioni alla semplificazione, spesso da parte degli stessi che hanno votato in Parlamento quelle norme. È evidente che in Italia esiste un problema di infrastrutturazione, causato in larga parte dalla corruzione. È altrettanto evidente che le lungaggini facciano levitare i costi e favoriscano fenomeni corruttivi. La risposta non è quindi nell’aggiramento delle regole, ma nell’efficienza del sistema. Le linee guida da proporre dovrebbero avere come filo conduttore poche regole stringenti, invalicabili ed uguali su tutto il territorio nazionale”.
Secondo un recente studio di Fillea CGIL, il Codice degli Appalti approvato nel 2016 ha prodotto una ripresa della capacità di cantierizzazione delle opere in Italia: negli ultimi mesi del 2019 e fino a gennaio 2020 sono state infatti cantierizzate opere per un miliardo in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dati del Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti di febbraio 2020). Per Italia Nostra, piuttosto che aggirare il codice, occorrerebbe anzi prevedere un fondo speciale di finanziamento per la progettazione, agire sulla formazione di un organico di figure tecniche nella Pubblica Amministrazione altamente qualificate, e ridurre le oltre 30.000 stazioni appaltanti ad un numero più monitorabile. Sempre Italia Nostra giudica grave che, con la scusa della ripresa economica, si cerchi di depotenziare le tutele del patrimonio culturale e dell’ambiente, una richiesta che, ovviamente trova Italia Nostra decisamente contraria da sempre.
La più recente nota di Italia Nostra vede però anche una parte propositiva: l’associzione, infatti, è d’accordo nel dare impulso alle opere pubbliche necessarie e per questo suggerisce di finanziare i progetti già pronti, che giacciono nei cassetti dei Comuni italiani, e che riguardano gli interventi sul dissesto idrogeologico, la messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici e dei centri storici, il potenziamento della rete di trasporto pubblico e di infrastrutturazione cittadina (per esempio gli acquedotti e il sistema fognario), la realizzazione di impianti di trattamento e riciclaggio di rifiuti e, infine, la realizzazione di interventi di efficientamento energetico. “Invece di continuare a correre ai ripari spendendo soldi dopo, solo dopo, eventi disastrosi”, si augura Vitantonio Iacoviello, consigliere nazionale Italia Nostra, “si approfitti dei finanziamenti previsti per interventi diffusi, distribuiti su tutto il territorio, con incentivi a favore della popolazione intera, che creino lavoro diffuso e duraturo”.
Per Italia Nostra, il coronavirus non dev'essere una scusa per massacrare il paesaggio: “no alla semplificazione per i cantieri” |