Brillante risultato per l’Italia ai Global Fine Art Awards, i premi che ogni anno, dal 2014, vengono assegnati alle migliori mostre dell’anno. L’edizione 2018 ha visto 94 nominati da tutto il mondo, che si sono combattuti i quattordici riconoscimenti in palio. La cerimonia di premiazione si è tenuta l’altro ieri alla Harold Platt House di New York, e l’Italia, che gareggiava in tre categorie, ha ottenuto l’en plein.
Nella categoria Best Impressionist and Modern (1838-WWII) – Solo Artist ha trionfato la mostra Ambienti / Environments, l’esposizione degli ambienti spaziali concepiti alla fine degli anni Quaranta da Lucio Fontana (Rosario, Argentina, 1899 - Comabbio, 1968), tenutasi al Pirelli HangarBicocca di Milano dal 21 settembre 2017 al 25 febbraio 2018.
Vittoria italiana anche nella sezione Best Impressionist and Modern (1838-WWII) – Group or Theme, il cui premio è andato alla discussa mostra Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918–1943, l’enorme mostra sulle arti tra le due guerre curata da Germano Celant tenutasi alla Fondazione Prada dal 18 febbraio al 28 giugno 2018. La rassegna milanese si è aggiudicata il riconoscimento ex-aequo con la mostra Living Proof: Drawing in 19th Century Japan, che ha avuto luogo dal 3 novembre 2017 al 3 marzo 2018 alla Pulitzer Art Foundations di St. Louis.
Infine, vittoria anche per la terza e ultima italiana in gara, la mostra L’Eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio che si è svolta dal 10 febbraio al 17 giugno 2018 ai Musei San Domenico di Forlì: la rassegna, volta ad approfondire un momento chiave della storia dell’arte, il passaggio tra Cinque e Seicento, è risultata vincitrice nella categoria Best Renaissance, Baroque, Old Masters and Dynasties (1200 – 1838) – Group or Theme. Si è trattato, peraltro, della prima mostra d’arte antica italiana ad aggiudicarsi i Global Fine Art Awards.
Nel “medagliere” finale, l’Italia si colloca al secondo posto a pari merito con gli USA (anche per loro tre vittorie), mentre si impone il Regno Unito con sei trionfi. Seguono il Canada, il Giappone e il Sudafrica con una vittoria ciascuno. È la prima volta che l’Italia riporta ben tre vittorie ai Global Fine Art Awards. Finora, a vincere il premio per l’Italia erano state solo la personale di Shirin Neshat al Museo Correr di Venezia del 2017, gli spettacolari Floating Piers di Christo e Jeanne-Claude (la “passerella” sul Lago d’Iseo del 2016, vincitrice nella categoria Best Public Art di quell’anno), e l’installazione Together di Jaume Plensa alla Biennale di Venezia del 2015 (nella categoria Best Public or Outdoor Installation).
L'Italia brilla ai Global Fine Art Awards, i “mondiali” delle mostre: con tre vittorie siamo secondi solo al Regno Unito |