Istituito un centro europeo per le scienze del patrimonio culturale. Il quartier generale è a Firenze


Riconosciuta ufficialmente dalla Commissione Europea l’unica infrastruttura europea dedicata alle scienze del patrimonio, che riunisce istituzioni di ricerca, musei, università, laboratori di restauro e archivi in un’unica rete collaborativa. 

E-RIHS – European Research Infrastructure for Heritage Science (www.e-rihs.eu) mette a disposizione strumenti tecnologicamente avanzati e competenze specialistiche per esplorare i segreti dei colori di un dipinto antico, analizzare la composizione di tessuti storici o individuare siti archeologici. Questa infrastruttura riunisce i più prestigiosi centri di ricerca, università, laboratori di restauro e archivi europei per offrire gratuitamente i suoi servizi ai migliori progetti selezionati da un panel internazionale di esperti. Dal 28 marzo 2025, con il riconoscimento ufficiale della Commissione Europea, E-RIHS ha acquisito lo status di ERIC (European Research Infrastructure Consortium), una forma giuridica che permette ai più Paesi di condividere in modo stabile risorse e competenze, aprendo così nuove prospettive di collaborazione interdisciplinare. Il quartier generale di E-RIHS ERIC si trova in Italia, a Firenze.

Un’infrastruttura al servizio della conoscenza e della conservazione

Comprendere, studiare e preservare il patrimonio culturale solleva interrogativi complessi: di quali materiali è composto un dipinto? Cosa causa il deterioramento di un affresco? Come proteggere un sito archeologico dai cambiamenti climatici? Per rispondere a queste sfide, è necessario un approccio multidisciplinare che unisca scienze umane, scienze naturali e tecnologie avanzate. E-RIHS, unica infrastruttura europea dedicata alle scienze del patrimonio, si pone come punto di riferimento per affrontare queste tematiche. Riunisce istituzioni di ricerca, musei, università, laboratori di restauro e archivi in un’unica rete collaborativa, offrendo accesso a risorse, dati e servizi di eccellenza in tutta Europa. Inoltre, attraverso la HS Academy, promuove programmi di formazione altamente qualificati per sviluppare competenze nel settore delle scienze del patrimonio.

E-RIHS seleziona periodicamente i progetti più promettenti provenienti da tutta Europa, finalizzati ad approfondire la conoscenza del patrimonio culturale e a sviluppare soluzioni innovative per la sua tutela e valorizzazione. I progetti selezionati possono usufruire gratuitamente di tecnologie all’avanguardia, come analisi diagnostiche non invasive, indagini geofisiche, remote sensing e digitalizzazione, oltre a ricevere supporto da esperti del settore. Sono previsti anche servizi specifici per musei e istituzioni di piccole realtà.

Tra i progetti più significativi realizzati in Italia grazie a E-RIHS si annoverano ad esempio la digitalizzazione dei mosaici aztechi di turchesi del Museo delle Civiltà di Roma; lo studio sui materiali e sulle tecniche pittoriche di Andrea Solario, pittore leonardesco, al Museo Poldi Pezzoli di Milano e di Giorgio Morandi al Museo Morandi di Bologna; le analisi sul Papiro di Kha, libro dei morti lungo 15 metri custodito al Museo Egizio di Torino; le ricerche sulla tecnica pittorica etrusca nei dipinti murali della Necropoli di Tarquinia. Tutti questi interventi sono stati resi possibili grazie a team di esperti di diverse istituzioni.

Un traguardo strategico per la ricerca europea

Il percorso di E-RIHS affonda le radici in oltre vent’anni di esperienza, maturata attraverso progetti finanziati dai Programmi Quadro europei per la ricerca e l’innovazione. L’istituzione di E-RIHS come ERIC rappresenta un passaggio fondamentale nel consolidamento della sua attività e nel rafforzamento del suo ruolo nel panorama della ricerca internazionale. L’infrastruttura è parte della Roadmap ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructures), che identifica le iniziative di maggiore rilevanza per l’Unione Europea. L’Italia, con il supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ospita il Central Hub di E-RIHS a Firenze, all’interno degli spazi rigenerati dell’ex Manifattura Tabacchi, concessi dalla Fondazione CR Firenze.

Da questa sede, E-RIHS coordina le attività tra i suoi undici Paesi fondatori – Cipro, Francia, Italia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna e Ungheria – ai quali si unirà prossimamente ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property) come osservatore permanente. Questa rete distribuita consente a ricercatori, studiosi e operatori del settore di accedere a strumenti di analisi diagnostica, consulenze scientifiche e banche dati in possesso di singole istituzioni.

Dichiarazioni

“La nascita di E-RIHS segna un punto di svolta per la ricerca e l’innovazione sul patrimonio culturale”, dichiara il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. “L’Italia ne è stata pioniera, promuovendo una vera e propria rivoluzione, che unisce scienza, tecnologia e cultura. I laboratori mobili sviluppati dai nostri ricercatori hanno trasformato il modo di studiare e conservare le opere, portando la ricerca nei luoghi di cultura”. “Non è un caso”, aggiunge, “che l’Italia sia stata scelta per ospitare questa infrastruttura, unica in Europa e nel mondo. Un progetto nel quale il MUR ha investito con convinzione oltre 35 milioni di euro negli ultimi anni tra fondi ordinari e strategici, e in cui continua a credere: un impegno concreto a sostegno del talento scientifico italiano in un ambito cruciale per il Paese, che unisce il passato della nostra cultura al futuro della ricerca”.

“Siamo orgogliosi di questo traguardo, che riconosce l’impegno del CNR e dei suoi partner nella costruzione di un’infrastruttura di ricerca europea per le scienze del patrimonio”, ha dichiarato la Presidente del CNR Maria Chiara Carrozza. “Il CNR ha coordinato il nodo nazionale di E-RIHS con il contributo dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), mettendo a disposizione laboratori all’avanguardia e competenze consolidate, a livello sia nazionale che europeo. Negli anni, ha sviluppato nuove tecnologie, protocolli avanzati e strumenti digitali per lo studio e la conservazione del patrimonio. Con l’avvio di E-RIHS ERIC, il nodo italiano si allargherà anche alle università, che hanno contribuito alla crescita di E-RIHS attraverso progetti nazionali ed europei. Questo permetterà di rafforzare la collaborazione interdisciplinare e promuovere l’eccellenza della ricerca in settore strategico come quello del patrimonio culturale”.

“Siamo grati ai nostri membri fondatori per il loro supporto costante e alla Commissione Europea per il riconoscimento di E-RIHS come infrastruttura di ricerca strategica per l’Europa”, ha dichiarato Vania Virgili, Direttrice Generale ad interim di E-RIHS. “E-RIHS è ora un’entità giuridicamente riconosciuta, con alle spalle un’eredità prestigiosa nell’avanzamento delle scienze del patrimonio culturale e un impegno constante nel trasformare la ricerca in soluzioni concrete, capaci di affrontare le sfide del settore e di generare un impatto tangibile sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale a beneficio dell’intera società”.

“Nel 2015 in occasione delle celebrazioni dei 40 anni dell’Opificio delle Pietre Dure”, ha sottolineato Bernabò Bocca, Presidente Fondazione CR Firenze, “la nostra Fondazione entrò in contatto con il progetto di portare a Firenze la sede dell’infrastruttura di ricerca europea dedicata all’Heritage Science. Ci apparve allora un’opportunità unica per consolidare ulteriormente il ruolo di Firenze nel mondo quale ‘capitale del restauro’. Da allora abbiamo accompagnato il CNR e il MUR fino al riconoscimento di oggi da parte della Commissione Europa che consolida la nostra missione istituzionale di sostenere e promuovere, in una dimensione contemporanea dello storico capitale culturale che la nostra città preserva”.

Foto: E-RIHS.it

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