È ufficiale, a Istanbul la basilica di Santa Sofia viene riconvertita in moschea


La basilica di Santa Sofia a Istanbul sarà riconvertita in moschea, 85 anni dopo la sua trasformazione in un museo.

Adesso è sicuro: la basilica di Santa Sofia a Istanbul tornerà a essere una moschea, dopo 85 anni. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha vinto la sua battaglia per far sì che l’edificio torni un luogo di culto. Era il 1934 quando il fondatore dell’odierna Turchia, Kemal Atatürk, decise che Santa Sofia sarebbe diventata un museo, firmando, il 24 novembre di quell’anno, il decreto di trasformazione che permise alla basilica di diventare un istituto culturale l’anno successivo: era il più recente capitolo della lunga storia dell’edificio, che l’aveva visto prima cattedrale greco-cattolica dall’epoca dell’edificazione sotto l’imperatore Giustiniano (che inaugurò Santa Sofia nel 537 assieme al patriarca Eutichio) e fino al 1054, poi chiesa cristiana ortodossa fino al 1204, quindi cattolica romana per una cinquantina d’anni, dal 1204 al 1261, poi di nuovo ortodossa fino alla caduta dell’Impero d’Oriente nel 1453, e quindi moschea per cinque secoli, fino al 1931, anno in cui la basilica fu sconsacrata per essere trasformata in un museo.

Da tempo Erdoğan inseguiva l’idea di ripristinare le funzioni cultuali di Santa Sofia. Già nel 2018, in sprezzo ai divieti, recitò alcuni versetti del Corano al suo interno, per poi dichiarare, nel marzo del 2019, la sua volontà di riconvertire la basilica da museo a moschea, ritenendo che la trasformazione in un istituto culturale fosse stata un grande errore. Adesso, l’ultimo capitolo della storia: ieri, 10 luglio 2020, il Consiglio di Stato turco ha revocato il decreto di Atatürk che sanciva la trasformazione in un museo, consentendo a Santa Sofia di tornare a essere una moschea. Tutto nasce da un ricorso presentato nel 2016 da una piccola associazione islamista che riteneva illegittima la conversione in museo: i giudici della decima sezione del massimo tribunale amministrativo turco hanno dato ragione al gruppo. E il presidente Erdoğan non ha perso tempo, emanando subito, appena un’ora dopo la decisione del Consiglio, un decreto presidenziale per riaprire al culto Santa Sofia (poi diffuso anche su Twitter, salutato col commento “Hayırlı olsun”, ovvero “congratulazioni”).

La decisione cancella dunque ottantacinque anni di storia riportando le lancette dell’orologio indietro nel tempo, prima che Atatürk, con il suo atto, volesse dare un chiaro segnale per trasformare la Turchia in un moderno stato laico, partendo da uno degli edifici più simbolici del paese. E ora si teme anche per l’arte: le opere conservate al suo interno (affreschi e mosaici che raffigurano santi cristiani e che sono tra i più alti capolavori dell’arte bizantina) potrebbero essere coperte in quanto non compatibili con i dettami dell’islam, ma secondo alcune indiscrezioni si sta studiando un sistema di tende automatiche che dovrebbe lasciarle scoperte nel momento in cui i riti non vengono officiati.

Per Erdoğan, la riconversione in moschea rappresenta un “diritto sovrano” della Turchia. Durante il suo discorso alla nazione di ieri sera, il presidente turco ha dichiarato che Santa Sofia continuerà ad accogliere “tutti”, ma che chiedere di continuare a far rimanere Santa Sofia un museo sarebbe come chiudere al culto la basilica di San Pietro. La prima preghiera si terrà probabilmente il 24 luglio.

La riconversione costerà alle casse turche ben 30 milioni di euro all’anno (tanti erano gli incassi da bigliettazione che Santa Sofia garantiva, e che non vedrà più). E poi ci sono le reazioni internazionali: per Atene, la decisione di Erdoğan è semplicemente una “provocazione”. Molto dura la reazione dell’Unesco, che in una nota “si rammarica profondamente per la decisione della autorità turche, presa senza discussione”. Santa Sofia, ha detto il direttore generale dell’Unesco Audrey Azoulay, “è un capolavoro architettonico e una testimonianza unica degli scambi tra Asia ed Europa nei secoli. Il suo status di museo riflette la natura universale del suo patrimonio, e la rende un potente simbolo di dialogo”.

Immagine: la basilica di Santa Sofia. Ph. Credit Adli Wahid

È ufficiale, a Istanbul la basilica di Santa Sofia viene riconvertita in moschea
È ufficiale, a Istanbul la basilica di Santa Sofia viene riconvertita in moschea


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