L'Irlanda introdurrà un Reddito di Base per le Arti. Via alle consultazioni online


La ministra irlandese della cultura, Catherine Martin, sta per lanciare un Reddito di Base per le Arti: 25 milioni di euro che aiuteranno 2.000 artisti e operatori della cultura. Sono state avviate consultazioni online aperte a tutti per sondare le opinioni di pubblico e operatori.

Dall’Irlanda arriverà una misura che potrebbe costituire un importante precedente anche per altri paesi: il paese ha infatti deciso di stabilire il reddito di base per gli artisti e i lavoratori della cultura, con uno stanziamento complessivo di 25 milioni di euro per un programma che avrà durata triennale. Aiuterà circa duemila artisti. A suggerire il provvedimento sono stati i “danni senza precedenti” (così la ministra irlandese della cultura, Catherine Martin) causati al settore dalla pandemia di Covid-19.

Lo scorso 6 gennaio, Catherine Martin ha lanciato una consultazione online sul programma, chiamato Basic Income for the Arts (BIA, “Reddito di base per le arti”) per chiedere ai lavoratori delle arti e della cultura, oltre che alla popolazione, le opinioni sul provvedimento. È un sondaggio online aperto a tutti, che terminerà il 27 gennaio. La consultazione online segue un primo incontro tra le parti interessate, che si è svolto il 15 dicembre e che ha visto oltre 150 partecipanti, tra artisti, operatori artistici, organismi di rappresentanza, riunirsi per discutere la proposta e fornire opinioni e feedback alla ministra e al suo dipartimento.

“Ho stanziato 25 milioni di euro nel 2022 per il programma pilota del reddito di base per le arti”, ha detto Martin. “Questa è una priorità fondamentale per me e il mio Dipartimento. Sono determinata a garantire che la pandemia non arrechi danni permanenti al settore artistico e che il programma aiuti a garantire che le arti in Irlanda tornino più forti che mai”.

Lo scopo della consultazione online è garantire che il pubblico in generale, gli artisti e coloro che lavorano nel settore delle arti e della cultura abbiano l’opportunità di contribuire allo sviluppo delle politiche per il programma pilota e di offrire suggerimenti dalle loro esperienze come artisti, operatori culturali e membri delle organizzazioni culturali su questioni chiave come gli obiettivi dei programmi, i criteri di ammissibilità, il supporto agli artisti emergenti e le responsabilità dei partecipanti.

“Incoraggio tutti gli interessati”, ha aggiunto Martin, “a partecipare alla consultazione online per il programma pilota Basic Income for the Arts. Le vostre opinioni aiuteranno a plasmare l’assetto finale del programma pilota quando verrà lanciato nei prossimi mesi. Questo è un intervento politico irripetibile, una misura che credo ridisegnerà il paesaggio delle arti, si spera, per molti anni a venire. La nostra cultura e le arti sono un’espressione fondamentale di chi siamo come nazione. Il nostro ricco patrimonio culturale è una delle nostre più grandi risorse e i nostri artisti intrecciano un senso di identità, creatività e appartenenza nel tessuto delle nostre comunità. Il valore sociale intrinseco della cultura e delle arti è stato particolarmente evidente durante la pandemia, durante la quale ha fornito colore, luce e speranza in tempi incerti”.

Il progetto pilota Basic Income for the Arts, ha fatto sapere Catherine Martin, sarà lanciato nei prossimi mesi, e ulteriori dettagli saranno pubblicati sul sito web del Dipartimento del Turismo, della Cultura, delle Arti, dei Gaeltacht, dello Sport e dei Media dopo la valutazione e la finalizzazione del feedback e degli input derivanti dalla consultazione online.

Nell’immagine: la Old Library del Trinity College di Dublino. Foto di David Iliff

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