Le chiese gestite dal Fondo Edifici di Culto, dipendente dal Ministero dell’Interno, potrebbero a breve esser sottoposte a bigliettazione: per visitarle potrebbe dunque nascere un apposito ticket. A rilanciare l’ipotesi è il prefetto del FEC, Angelo Carbone, che ha dichiarato all’agenzia AgCult di essere d’accordo con una misura di questo tipo: “è un problema che si scontra con il fatto che se la chiesa è un luogo di culto, non puoi chiedere un biglietto d’ingresso. Ma altrimenti non abbiamo la possibilità di conservare queste chiese in maniera ottimale”.
Del tema si parla da tempo. Sull’argomento delle risorse per le chiese dipendenti dal Ministero dell’Interno era intervenuto, un anno fa, anche l’ex ministro Matteo Salvini, dichiarando che il FEC ha solo 6 milioni di euro per le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria: per Carbone, ne servirebbero almeno 70. Tutti i progetti sono rimasti per ora sulla carta: nel 2018 era emersa la possibilità d’introdurre un biglietto di 2 euro, poi non attuata. Adesso però l’ipotesi torna di attualità, perché più il tempo passa, più la situazione negli edifici di culto si rende critica: si pensi che il FEC gestisce chiese visitate da migliaia e migliaia di visitatori (da Santa Croce a Santa Maria Novella a Firenze, da Santa Maria del Popolo a Santa Maria della Vittoria a Roma e moltissime altre, con capolavori straordinari di artisti come Giotto, Michelangelo, Bernini, Caravaggio), e più visite equivalgono a maggiori necessità di manutenzione.
In tutto sono oltre ottocento le chiese gestite dal FEC, che può contare, come s’è visto, su risorse esigue. E potrebbe pertanto ovviare obbligando i visitatori desiderosi di vedere la Santa Teresa del Bernini o la Cappella Cerasi con le opere di Caravaggio, a pagare un biglietto d’ingresso.
Immagine: la cappella Cerasi. Ph. Credit Frederick Fenivessy
Ipotesi biglietto d'ingresso nelle chiese, il prefetto del Fondo Edifici di Culto: “servirebbe per la conservazione” |