A Imola i percettori del reddito di cittadinanza dovranno mettersi a disposizione per aiutare nei musei e nelle biblioteche della città. È quanto stabilito da una delibera di giunta pubblicata l’8 ottobre, con la quale il Comune ha approvato i progetti di utilità collettiva (PUC) previsti dal decreto del Ministero del Lavoro del 22 ottobre 2019. Il decreto stabilisce che i beneficiari del reddito siano infatti tenuti a offrire la propria disponibilità per partecipare a progetti utili alla collettività, da svolgere nel Comune di residenza: per chi rifiuta, scatta lo stop al reddito di cittadinanza.
Tra i PUC previsti dal decreto figurano anche quelli in ambito culturale e in ambito artistico: supporto nella organizzazione e gestione di manifestazioni ed eventi (predisposizione e distribuzione di materiale informativo, supporto alla segreteria organizzativa, messa in opera delle attrezzature, pulizia degli ambienti, collaborazione nella rendicontazione), supporto nell’apertura di biblioteche, centri di lettura, videoteche (controllo delle sale, riordino del patrimonio librario e del materiale informativo, assistenza informativa agli utenti dei servizi, supporto nella apertura con un potenziamento dell’orario e delle attività di custodia e vigilanza), supporto all’organizzazione di momenti di aggregazione ed animazione, catalogazione e digitalizzazione di documenti, supporto nell’organizzazione di mostre o nella gestione di strutture museali (ad esempio, presenza attiva nelle giornate di apertura, con il supporto, previa formazione, al personale dell’Ente o della struttura, catalogazione di patrimonio artistico locale, supporto nella costruzione di piattaforme per la messa in rete di documentazione relativa al patrimonio artistico, accompagnamento nelle visite guidate di monumenti e musei).
I PUC non sono assimilabili ad attività di lavoro subordinato o parasubordinato o autonomo, e devono essere individuati a partire dalle esigenze della comunità. I percettori di reddito di cittadinanza non possono però sostituire il personale dipendente, né possono ricoprire ruoli o posizioni, o ancora non possono essere utilizzati per sopperire a temporanee esigenze di organico in periodi di lavoro intenso. I PUC vogliono inoltre essere per i beneficiari del reddito anche una occasione di inclusione e crescita personale.
Nel caso di Imola, sono due i progetti a cui verranno destinati i percettori del reddito, e s’intitolano Biblioteche accoglienti e Musei Beni Comuni, entrambi cominceranno il 1° novembre 2021 e termineranno il 31 ottobre 2022, e i percettori verranno impiegati per almeno tre mesi, con un impegno, nelle biblioteche, di tre ore per due o tre volte la settimana (dunque, si va da un minimo di sei a un massimo di nove ore di “lavoro” settimanale), mentre nei musei di dodici ore settimanali, con maggior concentrazione nei fine settimana. Tutti saranno affiancati da tutor nelle fasi iniziali. Per quanto riguarda le biblioteche, i percettori del reddito dovranno svolgere attività di supporto all’accoglienza del pubblico presso i servizi bibliotecari, presidiare all’occorrenza gli accessi alle biblioteche e sorvegliare che nelle sale di lettura vengano rispettate le basilari norme di ordine, decoro e convivenza, vigilare affinché vengano rispettate le misure adottate per contenere la diffusione del Covid 19, offrire aiuto nell’allestimento degli spazi per iniziative con sistemazione degli arredi mobili e nell’accoglienza del pubblico, svolgere attività di sorveglianza per le mostre allestite nelle biblioteche, effettuare piccole riparazioni e sistemazioni dei materiali (libri, giochi, ecc.), imbustare depliant e inviti e distribuirli in città.
I musei (coinvolti il Museo di San Domenico, Palazzo Tozzoni e la Rocca Sforzesca) vedranno invece i volontari impegnati a svolgere attività di supporto ai servizi di accoglienza dei visitatori, di sorveglianza e di orientamento al pubblico, offrendo con la loro presenza e la loro disponibilità un presidio “umano” nelle stanze museali in grado fare sentire le persone accolte e assistite in ogni momento della loro visita. Inoltre, contribuiranno a vigilare affinché i comportamenti dei visitatori siano conformi alle norme di comportamento all’interno dei musei (comprese quelle di contenimento anti-Covid19) oltre che sull’integrità dei beni esposti. Svolgeranno poi attività di supporto alle relazioni con il pubblico, all’acquisizione di prenotazioni e alla distribuzione di materiali informativi. Il progetto servirà anche, si legge nei documenti ufficiali del Comune, a consolidare “l’immagine dei musei come realtà accoglienti e orientate al cittadino”.
Come stabilito dal decreto, non ci saranno compensi per le attività, e saranno esentati i percettori che hanno figli con meno di 3 anni o che hanno in famiglia persone affette da gravi disabilità alle quali prestare cura. Tutti gli altri avranno invece l’obbligo di mettersi a disposizione, pena l’esclusione dal reddito di cittadinanza.
Imola, una sala dei Musei San Domenico
Imola, i percettori di reddito di cittadinanza aiuteranno nei musei e nelle biblioteche |