Il Ministero della Cultura, nella persona del Direttore Generale della Direzione Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Luigi La Rocca, ha reso noto oggi la firma del decreto di esproprio che sancisce l’acquisizione definitiva da parte dello Stato di Villa Verdi, ovvero la tenuta che fu del grande compositore Giuseppe Verdi (Roncole di Busseto, 1813 – Milano, 1901). La tenuta si trova a Villanova sull’Arda (Piacenza), nella località Sant’Agata, e fu la principale abitazione di Verdi a partire dal 1851. Questo provvedimento costituisce un momento cruciale per la protezione, la conservazione e la valorizzazione di uno dei luoghi più significativi della storia musicale e culturale italiana: l’ultima dimora di Giuseppe Verdi. Il provvedimento è stato preso per salvare Villa Verdi dal degrado in cui versava a partire dalla data della sua definitiva chiusura al pubblico (31 ottobre 2022). Gli eredi del compositore, tuttora proprietari dell’immobile, riceveranno una somma di denaro.
“Villa Verdi è il simbolo della grandezza culturale dell’Italia e il luogo dove il Maestro ha trovato ispirazione per molte delle sue immortali composizioni”, dichiara il ministro della cultura Alessandro Giuli. “Grazie a questo importante atto, lo Stato ne garantisce la salvaguardia e la restituisce alla comunità come patrimonio di tutti”,.
“Ritengo che l’acquisizione di Villa Verdi, esito finale di un lungo iter procedurale”, sottolinea invece Luigi La Rocca, “sia un passo fondamentale per garantire la conservazione del complesso e la sua piena valorizzazione attraverso la creazione di un itinerario verdiano che comprenda i diversi ‘luoghi’ del maestro, il Teatro Giuseppe Verdi e il Palazzo Orlandi a Busseto, la casa natale a Roncole”.
Villa Verdi non è solo un edificio storico, ma rappresenta un patrimonio di straordinario valore culturale, artistico e storico, capace di trasmettere l’eredità del maestro che ha segnato un’epoca nella musica. Il complesso, che comprende il parco storico, l’imponente patrimonio immobiliare e una vasta collezione di arredi, opere d’arte, epistolari e oggetti personali di Verdi, rappresenta un unicum nel panorama nazionale e internazionale. La villa, che ha accolto Verdi nei suoi ultimi anni di vita, è anche un simbolo del legame che il compositore ha mantenuto con la sua terra natale, pur vivendo gran parte della sua vita lontano da essa.
L’intervento del Ministero della Cultura, da tempo auspicato dagli esperti e dai cultori della musica, si è reso necessario per garantire la preservazione di un luogo che svolge anche un ruolo fondamentale nella memoria storica e culturale dell’Italia. La protezione e l’acquisizione della villa rappresentano anche un passo avanti verso la valorizzazione di un bene che merita di essere conosciuto e fruito da un pubblico sempre più ampio.
L’acquisizione da parte dello Stato, sancita dal decreto firmato oggi, consentirà di avviare una serie di interventi urgenti di restauro e manutenzione dell’immobile. Questi lavori saranno volti a garantire la stabilità strutturale e la conservazione dei numerosi oggetti e opere d’arte che arricchiscono il patrimonio della villa. La valorizzazione di Villa Verdi rappresenta un passo fondamentale per creare un centro di riferimento per la cultura, la musica e la storia dell’Ottocento italiano. Il complesso si prevede che diventi, nei prossimi anni, un luogo di incontro per studiosi, appassionati e turisti, un centro dedicato alla memoria del Maestro e alla diffusione della sua opera.
Il provvedimento di acquisizione è frutto di un lungo e meticoloso processo che ha coinvolto diversi attori istituzionali. Gli uffici della Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e della Soprintendenza ABAP per le province di Parma e Piacenza hanno seguito ogni fase del complesso iter amministrativo e tecnico. La collaborazione tra le istituzioni ha permesso di raggiungere questo importante obiettivo, che ora segna l’inizio di una nuova fase per la villa, quella della sua completa valorizzazione come luogo di cultura.
La pianificazione degli interventi, che include anche un programma di restauro conservativo per preservare la villa e le sue collezioni, prevede che l’immobile sia ufficialmente immesse in possesso dello Stato il 28 febbraio 2025. In quella data, Villa Verdi diventerà a tutti gli effetti un bene pubblico.