Il Canada sanziona il direttore dell'Hermitage di San Pietroburgo

Per la prima volta le sanzioni occidentali contro la Russia colpiscono il direttore dell’Hermitage di San Pietroburgo, Mikhail Piotrovsky. È il Canada il primo paese a muoversi in questa direzione: risale infatti al 2 agosto la pubblicazione, sulla gazzetta ufficiale del paese nordamericano, di un provvedimento del 19 luglio in cui una serie di personalità della cultura russa (attori, registi, musicisti, cantanti, produttori, oltre al direttore dell’Hermitage, alla ministra della cultura Olga Lyubimova e al ministro della scienza Valery Falkov) viene aggiunta all’elenco di russi colpiti dalle restrizioni canadesi: ciò significa che non potranno avere rapporti economici con soggetti canadesi (ovvero non potranno commerciare proprietà, effettuare transazioni, ricevere forniture di servizi), né potranno recarsi in Canada.

Le sanzioni contro le personalità della cultura si sono rese necessarie poiché “la Russia sfrutta le sue celebrità del settore culturale per promuovere la propaganda del Cremlino sull’invasione dell’Ucraina”, si legge nel provvedimento. “La Russia”, prosegue il documento, “sta sistematicamente distruggendo la cultura ucraina come parte della sua continua violazione della sovranità e dell’integrità territoriale ucraina”. Il Canada sta agendo di concerto con tutti i paesi occidentali per rispondere all’aggressione della Russia contro l’Ucraina: dal febbraio 2022, il Canada ha infatti impegnato o consegnato oltre 5 miliardi di dollari canadesi in assistenza all’Ucraina (circa 3,4 miliardi di euro), tra aiuti militari, difesa informatica e addestramento alle truppe ucraine nel Regno Unito e in Polonia, prestiti, risorse per riparare le infrastrutture energetiche del paese, rimozione delle tariffe commerciali sulle importazioni ucraine. Il Canada si è inoltre impegnato nello sviluppo e nell’assistenza umanitaria e sta contrastando la disinformazione alimentata dalla propaganda russa attraverso il meccanismo di risposta rapida del G7. Il Canada sta inoltre fornendo programmi di sicurezza e stabilizzazione, compreso il sostegno alle organizzazioni per i diritti civili e ai difensori dei diritti umani.

Le sanzioni canadesi, dal 2014 (anno dell’invasione della Crimea), hanno riguardato oltre 2.500 individui ed entità in Russia, Bielorussia, Moldova e Ucraina che si sono resi complici della violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina e della Moldova. Inoltre, il Canada ha attuato restrizioni mirate contro Russia e Bielorussia nei settori finanziario, commerciale (beni e servizi), energetico e dei trasporti.

Fino al 2019, tra l’altro, in Canada era operativa una fondazione, la State Hermitage Museum Foundation of Canada, che collaborava con il museo di San Pietroburgo a mostre ed eventi che portavano in America oggetti dalle collezioni russe. La fondazione era stata istituita da Robert Kaszanits, già vicedirettore della National Gallery of Canada, che in passato ha anche collaborato direttamente con Piotrovsky. Che dunque adesso non potrà più mettere piede in Canada, almeno fino alla rimozione delle sanzioni.

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