Non c’è solo il turista austriaco che, venerdì scorso, ha danneggiato un piede della Paolina Borghese di Antonio Canova alla Gipsoteca di Possagno. La stupidità di coloro che vogliono fotografarsi nelle pose più improbabili, o che hanno la bella idea di portare a casa, come souvenir, dei frammenti di muri antichi, o ancora che deturpano le opere del passato, è un morbo diffuso in tutto il mondo e che non passa mai di moda. L’Italia è particolarmente colpita, ma anche all’estero non si scherza. Vediamo dunque una carrellata di persone che, a causa del loro comportamento idiota, hanno arrecato dei danni a opere d’arte.
1. Milano, 2014. Uno studente distrugge una delle opere del cortile di Brera
La scultura, situata nel cortile dell’Accademia di Brera a Milano, raffigura un Fauno ubriaco, e probabilmente non doveva essere molto sobrio neppure lo studente che, nel 2014, decide di arrampicarcisi sopra, nel tentativo di scattare una foto. La delicata statua in gesso del XIX secolo, copia di un originale greco, non regge però il peso dell’idiota e la gamba sinistra va in mille pezzi.
La statua del cortile di Brera dopo la bravata dello studente |
2. Cremona, 2015. Per un selfie danneggiano uno dei simboli della città
La statua dei Due Ercoli è uno dei simboli di Cremona: l’eroe mitologico è raffigurato due volte, visto frontalmente e di schiena, mentre regge lo stemma della città. L’opera, del Settecento, che si trova sotto il portico della Loggia dei Militi dal 1962, nel 2015 viene danneggiata nottetempo da due giovani che, verso l’1:30, ci si aggrappano per scattarsi un selfie, causando il distacco di alcuni pezzi. Questa volta però gli autori del fatto non sono scappati e sono stati dunque facilmente identificati dalle forze dell’ordine.
I due ercoli dopo il danno |
3. Lisbona, 2016. Ancora un selfie distrugge un San Michele del Settecento
I maniaci del selfie non hanno nazionalità, specialmente quelli che devono per forza farli assieme a un’opera d’arte. Succede così che nel 2016, a Lisbona, al Museu nacional de arte antiga (uno dei più importanti e visitati della capitale portoghese), un visitatore brasiliano vuole ritrarsi assieme a un san Michele del XVIII secolo, in legno. Il turista, nel compiere l’operazione, perde però l’equilibrio e urta la statua, che cade al suolo in frammenti. Jose Alberto Seabra Carvalho, direttore del museo, commenta sconsolato: “in tanti anni di carriera non mi era mai capitato niente di simile”.
Il San Michele rotto |
4. Los Angeles, 2017. Un selfie da 200mila dollari
Un selfie particolarmente caro per una giovane alla galleria 14th Factory di Los Angeles: la ragazza si accuccia per ritrarsi in un autoscatto, ma colpisce inavvertitamente la base di un’installazione. Sfortuna vuole che l’installazione si compone di tantissime basi con sculture vicine tra loro, e ne sortisce un effetto domino che devasta un terzo dell’opera. Un danno da duecentomila dollari, e il video che inchioda la maldestra visitatrice ottiene ben sette milioni di visualizzazione su YouTube. Figuraccia in mondovisione: chissà se la ragazza avrà ancora voglia di farsi dei selfie davanti alle opere d’arte...
Il momento in cui le basi crollano come le tessere del domino |
5. Washington, 2017. Danno all’installazione da un milione di dollari
Stesso copione anche nel 2017 all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, dov’è in corso una mostra personale dell’artista giapponese Yayoi Kusama, Infinity Mirrors. In una delle stanze si trova un’installazione intitolata All the Eternal Love I Have for the Pumpkins: accade dunque che un visitatore si scatta un selfie ma perde l’equilibrio e frana addosso a una delle zucche dell’opera da un milione di dollari. Negli USA si parla già con ironia di “smashing pumpkins”, ma questa volta il finale è lieto perché il danno è contenuto e la mostra peraltro ottiene un grande successo.
Le zucche di Yayoi Kusama |
6. Southend (Inghilterra), 2017. Mettono il bimbo dentro il sarcofago per fare una foto, e lo danneggiano (il sarcofago, non il bimbo)
Cosa può andare storto mentre fai la foto al tuo bambino? Se sei un genitore intelligente, niente, ma se sei un cretino può capitare di danneggiare un’opera: è successo proprio questo al Prittlewell Priory Museum di Southend, nell’Essex, in Inghilterra, dove due genitori idioti hanno avuto la bella idea di mettere il loro pargolo dentro un sarcofago medievale, del XIII secolo, per scattargli una fotografia disteso nella tomba, probabilmente amanti dell’horror o magari rei di aver messo al mondo un figliolo rompiscatole e quindi vogliosi di dar forma a un loro inesaudibile desiderio col mezzo fotografico. Durante le operazioni però un pezzo del sarcofago, in arenaria, si stacca: la lugubre famigliola fa finta di niente ma viene pizzicata dalle telecamere di sorveglianza. Altro lavoro extra per i restauratori.
Il sarcofago danneggiato al centro |
7. Yekaterinburg (Russia), 2018. Danneggiano stampa di Dalí per un selfie
Succede all’istituto culturale Glavny Prospekt di Yekaterinburg, in Russia, dov’è in corso una mostra di multipli spagnoli. Dunque niente di particolarmente pregiato, ma che comunque dovrebbe ispirare ugualmente un minimo di attenzione: non la pensa così un gruppetto di visitatrici che, per farsi un selfie, fanno crollare una parete provvisoria dov’è appesa una delle stampe, un multiplo di Dalí. I vetri della cornice, andati in frantumi, la graffiano danneggiandola. Le turiste però non la fanno franca perché il rumore del crollo è tale che tutti se ne accorgono. A imperitura testimonianza del fatto c’è anche un video su YouTube.
Il momento prima del crollo della parete |
8. Firenze, 2018. Scrive le sue iniziali su Ponte Vecchio
La mania dell’“io sono stato qui” è una delle più irresistibili per gli idioti di tutto il mondo. Non ne ha voluto fare a meno una turista di 56 anni che, nel 2018, a Firenze ha tentato di scrivere le sue iniziali con un pennarello indelebile sul Ponte Vecchio, sulla parete a sinistra del monumento a Benvenuto Cellini. Per la signora, beccata dai vigili urbani proprio mentre armeggiava col pennarello, una denuncia per aver imbrattato il bene. Firenze è martoriata da stupidità simili: pochi mesi dopo, un’altra turista, di 69 anni, era stata fermata dai carabinieri mentre scriveva su una delle colonne del Corridoio Vasariano. Anche per lei denuncia per imbrattamento.
Firenze, Ponte Vecchio |
9. Pompei, 2019. Stacca tessere di mosaico per portarsele a casa
Non resisteva al fascino di Pompei, tanto da volersene portare un pezzo a casa. Una turista idiota di vent’anni, in vacanza in Campania, ha così deciso di staccare alcune tessere di mosaico da un pavimento della Domus dell’Ancora per portarseli a casa. I custodi però se ne sono accorti (anche perché, per compiere la sua operazione, la ragazza ha dovuto scavalcare alcuni cordoli di protezione). Risultato della vacanza? Una denuncia per danneggiamento aggravato e lavoro in più per i restauratori che hanno dovuto ricomporre il mosaico. Lo stesso era avvenuto l’estate prima al Colosseo, quando un diciassettenne aveva tentato di staccare alcuni frammenti di laterizio di epoca romana: anche per lui vacanza con denuncia a piede libero per impossessamento illecito di beni culturali.
I mosaici della domus dell’ancora a Pompei |
10. Firenze, 2019. Si aggrappa a una colonna di Orsanmichele e la danneggia
Probabilmente voleva fare come Tarzan, ma non si trovava nella giungla, bensì a Firenze, e quella a cui si voleva aggrappare non era una liana, ma la cornice della nicchia che ospita la copia del San Luca di Giambologna nella parete esterna della chiesa di Orsanmichele. Così, un tredicenne in vacanza con la famiglia nel capoluogo toscano ha danneggiato la cornice causando il distacco di alcuni frammenti, due di circa dieci centimetri e uno di venticinque. La famigliola si è allontanata facendo finta di niente, ma non è sfuggita alle telecamere di sorveglianza, tanto meno ai passanti che hanno avvisato i vigili: per i genitori multa da 160 euro e probabilmente anche le spese per riparare il danno.
Firenze, la chiesa di Orsanmichele |