Sono stati identificati i vandali che nella notte del 29 settembre hanno imbrattato uno dei leoncini di piazzetta San Marco a Venezia. A denunciarli è stata una studentessa ventenne, che faceva parte del gruppo d’imbrattatori e che è stata assalita dai sensi di colpa per quanto fatto. Stando a ciò che ha raccontato ai Carabinieri di Venezia, i giovani, tutti poco più che ventenni e studenti (due dell’Università e due dell’Accademia di Belle Arti) avrebbero compiuto il gesto dopo una serata alcolica: oltre alla ragazza che ha denunciato l’accaduto, erano presenti con lei due ragazzi e un’altra ragazza. Quest’ultima è stata fermata a Trento, mentre gli altri due sono stati rintracciati a Venezia.
Durissimi i commenti del sindaco, Luigi Brugnaro, e del governatore, Luca Zaia. Il primo chiede che i colpevoli si occupino di lavori socialmente utili eseguiti davanti a tutti: “La città non chiede vendetta, ma un giusto risarcimento con lavori sociali pubblici davanti a tutti”. Il secondo ci va giù ancora più pesante: “Bravi i Carabinieri che hanno fatto presto e bene. Hanno identificato e assicurato alla giustizia i quattro incivili che hanno imbrattato l’altra notte con vernice rossa i leoncini di San Marco. Venezia è unica al mondo e merita un rispetto di pari importanza. Meritano una punizione severa che sia il massimo consentito dalla legge, ma anche di essere esposti in qualche modo al pubblico ludibrio, perché abbiano modo di vergognarsi al punto giusto!!”. Ma forse è il caso di ricordare e di sottolineare che il codice penale italiano non ammette le cosiddette “pene infamanti” come, appunto, l’esposizione al pubblico ludibrio.
Nella foto: uno dei leoncini di piazzetta San Marco. Credit
I vandali di San Marco sono quattro studenti, due dell'Accademia. Zaia chiede esposizione al pubblico ludibrio |