Hitler e i Simpson nel Presepe: la provocazione del parroco di Mercogliano, Irpinia


Una provocazione natalizia in Irpinia, a Mercogliano, dove il parroco don Vitaliano Della Sala fa realizzare all’artista neopop Piergiuseppe Pesce un presepe che ha come personaggi i Simpson e Adolf Hitler. Ecco perché.

Un presepe coi Simpson e con Hitler. Fa discutere, nel borgo di Capocastello, a Mercogliano (Avellino), l’idea che il Natale assuma, e per di più dentro una chiesa, un insolito e al contempo inquietante volto pop. Si tratta di una provocatoria installazione dell’artista neo-pop Piergiuseppe Pesce, allestita nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, che vede i Simpson come protagonisti simbolici delle problematiche del nostro tempo, mentre sullo sfondo incombe la figura inquietante di Adolf Hitler crocifisso.

L’opera, promossa dal parroco don Vitaliano Della Sala e sostenuta dall’associazione “Per Grazia Ricevuta” con la direzione artistica di Massimo Saveriano, vuole essere una rappresentazione dal forte impatto visivo e concettuale.

Ogni personaggio del presepe porta con sé un messaggio: Homer, con collana e orologio d’oro, simboleggia la criminalità organizzata; Marge, circondata da borse e abiti firmati, rappresenta il consumismo sfrenato; Bart richiama la dipendenza da social e ludopatia, mentre Lisa, con una cintura esplosiva, incarna il dramma della guerra e del terrorismo. Al centro, un Gesù Bambino su uno skateboard diventa simbolo di speranza e di fuga dalle tenebre. Sullo sfondo, un Hitler crocifisso appare come una cupa ombra del passato e un monito per il futuro, evocando il rischio di un nuovo totalitarismo.

Il presepe di Piergiuseppe Pesce
Il presepe di Piergiuseppe Pesce

L’artista e il messaggio dietro l’opera

Piergiuseppe Pesce, originario di Napoli ma residente a Gualdo Tadino, è noto per il suo stile che mescola influenze del movimento Dada, della Pop Art e del Neo-Pop. Le sue opere affrontano le contraddizioni della società contemporanea con un linguaggio critico e ironico, utilizzando simboli della cultura popolare per esplorare temi universali.

“Questo presepe”, spiega alla testata locale Gualdo News, “è una rappresentazione religiosa che lancia un monito. La famiglia Simpson è stata spesso considerata precorritrice dei tempi e l’umanità di oggi sembra rischiare di assoggettarsi a un nuovo dittatore, ma Gesù Bambino, deposto su uno skateboard anziché su di una mangiatoia, ci offre una possibilità di salvezza”,

L’artista ha già collaborato in passato con la comunità di Mercogliano, dove ha esposto l’imponente installazione “L’Ultima Crociata. Il Perdono”, che raffigurava oltre 2.500 santi, madonne e martiri. Don Vitaliano Della Sala, promotore del progetto, non è nuovo alle provocazioni artistiche. Parroco noto per le sue posizioni progressiste e per la volontà di unire impegno sociale e arte, in passato ha scatenato polemiche per un presepe con due Madonne, attirandosi critiche ma anche riconoscimenti per il coraggio di affrontare temi complessi.

Don Della Sala non è preoccupato per le reazioni che il presepe potrebbe suscitare. “Innanzitutto è un’opera d’arte del maestro Pier Giuseppe Pesce”, dice all’edizione di Salerno del Corriere della Sera, “che realizza opere di pop art. Quindi, può piacere o no, ma comunque si tratta di un’opera d’arte. Poi ognuno dei Simpson incarna una piaga. E Hitler rappresenta un monito per l’umanità che oggi rischia di nuovo di cedere al male oscuro, qui rappresentato dal fuhrer, di una nuova guerra mondiale”. Ogni anno, spiega, propone un presepe particolare perché “voglio lanciare un messaggio. L’anno scorso, con le due madonne, si sono dette tante scemenze soprattutto perché dicevano che non c’era San Giuseppe. E invece c’era. Io ponevo, in quel caso, il problema delle famiglie. Ora quest’anno, oltre che della guerra, ho inteso mettere in evidenza la fragilità sociale ed economica delle nostre famiglie. E i Simpson lo rappresentano”.

L’installazione ha immediatamente suscitato un acceso dibattito. Mentre molti ne apprezzano il coraggio e la profondità del messaggio, altri la criticano come una provocazione eccessiva, poco rispettosa della tradizione natalizia. Tuttavia, don Vitaliano non si preoccupa delle critiche e, anzi, rivolge un appello alla politica per chiedere più giustizia sociale sia per gli italiani che per gli stranieri, chiede più attenzione per il lavoro e per il sostegno ai più deboli. Anche di questo vuole che parli il presepe di Pesce.


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