Durante la puntata del 20 giugno del programma Mi Manda Rai 3, dedicato al tema dei viaggi low cost, una blogger di viaggi, Barbara Perrone, ha consigliato agli spettatori i servizi di free walking tour presentandoli come “passeggiate gratuite a disposizione dei viaggiatori”: si tratta di visite guidate disponibili in diverse città, prenotabili online, ed effettuate da personale non professionale (anche se in realtà non sono gratuite, perché per avvalersi delle prestazioni di tali guide amatoriali è necessario riconosere una “offerta” che non viene presentata come un corrispettivo per il pagamento del servizio, anche se nei fatti lo è).
Le guide turistiche dell’ANGT (Associazione Nazionale Guide Turistiche) hanno scritto alla Rai per protestare contro il danneggimento dell’immagine della professione che la trasmissione televisiva avrebbe causato e per chiedere una rettifica sui contenuti, la possibilità di una replica, e lo svolgimento delle verifiche necessarie per comprendere se nel programma sono passati elementi gravi di pubblicità ingannevole o simili.
<è> “Una trasmissione di servizio pubblico”, sottolinea Adina Persano, presidente ANGT, “non può promuovere visite guidate in cui un operatore non abilitato afferma di prestare servizio gratuitamente, almeno in apparenza, lasciando ai clienti la possibilità di dare una offerta finale. Non può assolutamente difendere un mercato nero della cultura: grave è non puntare il dito sull’aspetto dell’evasione fiscale, del danno erariale per lo Stato dovuto al mancato introito di tasse e contributi previdenziali nonché sull’esercizio abusivo di una professione che è condannato dal Codice Penale (articolo 348)”. La guida turistica, conclude Persano, non solo illustra il patrimonio culturale italiano, ma in accordo col dettato costituzionale lo difende e lo valorizza, per questo il suo lavoro dovrebbe essere degnamente retribuito stando agli articoli 35 e 36 della Costituzione: “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni” e “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.Guide turistiche contro Mi Manda Rai 3: “Danneggiata l'immagine della nostra professione” |