È dedicato ad Artemisia Gentileschi (Roma, 1593 - Napoli, 1654) l’odierno doodle del motore di ricerca Google. Il doodle è la versione speciale del logo dell’azienda, ispirato a un personaggio della storia: nel giorno in cui lo si celebra, Google lo tiene attivo tutto il giorno in omaggio alla personalità “festeggiata”. E l’8 luglio del 1593 a Roma nasceva la pittrice Artemisia Gentileschi, ricordata da Google con un doodle che richiama il celeberrimo Ritratto come allegoria della pittura del 1638-1639 conservato alla Royal Collection di Windsor.
Artemisia Gentileschi è nota soprattutto per lo stupro subito dal pittore Agostino Tassi (Roma, 1578 – 1644), per il quale è diventata, a partire dagli anni Settanta, una sorta di icona femminista ante litteram, anche perché seppe diventare un’artista donna indipendente in un ambiente e in un’epoca in cui alle donne non era dato emergere. In realtà, studi recenti hanno eliminato tutti i pregiudizi sullo stupro dimostrando come Artemisia seppe superare in maniera molto rapida le vicende relative alla violenza, e in realtà i suoi dipinti più “violenti” hanno poco o niente a che fare con le sue vicissitudini personali (in questo articolo approfondiamo l’argomento).
La sua storia resta dunque quella di un caso raro (anche se non unico, e non il primo: si ricordano le storie coeve o precedenti di grandi artiste come Lavinia Fontana, Fede Galizia, Elisabetta Sirani) di donna che seppe ritagliarsi un ruolo autonomo in un contesto in cui per una donna era tutto infinitamente più difficile.
Google oggi rende omaggio ad Artemisia Gentileschi |