Molti sono rimasti stupiti, la settimana scorsa, quando il grande critico Gillo Dorfles, all’età di 107 anni, ha annunciato di aver aperto il proprio profilo Facebook. Il critico rilasciava post dicendo di farsi aiutare da un anonimo collaboratore, e aveva persino aperto un gruppo Facebook in cui discutere d’arte contemporanea. Peccato che non fosse vero: si è trattato in realtà di un progetto di due studentesse universitarie di Milano. L’annuncio è stato dato pochi minuti fa.
Tutto questo, hanno spiegato le due organizzatrici della burla digitale nel gruppo che radunava oltre 400 contatti (e che al momento risulta chiuso senza possibilità d’accedere ai contenuti), “per farvi rendere conto che esistono artisti interessanti ma sconosciuti, e che non sempre quello che appare su facebook è la realta”. Le due studentesse, che rimangono ancora anonime, hanno spiegato che “non è stato fatto in mala fede, è un progetto reale” e hanno consigliato di “far attenzione a quello che gira in rete”. Certo: occorre dire che nessuna testata ha dato la notizia dell’apertura del profilo: data la facilità e la rapidità con cui il “Gillo” virtuale aggiungeva anche sconosciuti tra gli amici, e il fatto che nessuno, negli ambienti vicini al critico, avesse fatto cenno all’apertura dell’account, il profilo aveva destato non pochi sospetti.
Non si sa comunque se Gillo Dorfles sia al corrente del progetto: le due autrici della “trollata” (come si chiamano in gergo del web azioni come queste, eseguite da cosiddetti troll) hanno dichiarato che stanno tentando di contattare lui e la famiglia per informarlo di quanto accaduto su Facebook in questi giorni.
“Sono Gillo Dorfles e ho aperto il mio profilo Facebook”. Ma erano due studentesse troll |