Entra nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco il “Carsismo nelle Evaporiti e Grotte dell’Appennino Settentrionale”, sito seriale costituito da sette diverse aree che si trovano tra le province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna: Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale. Sono aree accomunate dalla presenza di rocce che si sono formate nel corso dei millenni in seguito all’evaporazione delle acque marine che ricoprivano queste zone e alla concomitante concentrazione dei sali minerali, tra cui il gesso.
Il Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco aveva deciso nel gennaio 2022 di proporre il carsismo emiliano-romagnolo come candidatura italiana alla Lista del Patrimonio Mondiale per il 2023, e nel novembre dello stesso anno la commissaria Unesco Gordana Beltram aveva compiuto, come da procedura, una serie di sopralluoghi e incontri con esperti scientifici, organi di gestione, stakeholder istituzionali e locali al fine di conoscere da vicino il patrimonio ambientale, storico e culturale dei Gessi emiliano-romagnoli. L’iter di valutazione tecnica si è concluso a luglio 2023 e oggi è arrivata la decisione finale del Comitato internazionale Unesco.
“La nostra bella Italia porta a casa un altro straordinario successo. Ancora una conquista targata UNESCO: con l’iscrizione nella Lista del Patrimonio dell’Umanità del ‘Carsismo nelle Evaporiti e Grotte dell’Appennino Settentrionale’ salgono a 59 i siti italiani che hanno ottenuto questo riconoscimento. Davvero una grande soddisfazione”, ha dichiarato il Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni.
Salgono a 59 i siti italiani Unesco: entrano nella Lista i Gessi emiliano-romagnoli |