Genova, in restauro il loggiato storico di Palazzo Doria-Tursi, esempio significativo di architettura rinascimentale

Grazie al progetto di conservazione “Loggiato di Palazzo Doria Tursi” finanziato dal Ministero della Cultura a valere sulla legge 77/2006, è stato avviato a Genova il restauro del Loggiato di Palazzo Doria-Tursi, di cui il primo lotto di lavori si è concluso questo mese. L’intervento si focalizza sulla pulitura e il risanamento conservativo dei manufatti marmorei nella corte interna di Palazzo Doria Tursi, uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale che si possono ammirare nel capoluogo ligure. Obiettivo del progetto è preservare le preziose balaustre e i marmi del terrazzo soprastante il loggiato, che mostrano evidenti segni di degrado, tra cui la formazione di croste, colonizzazioni biologiche e disgregazione con conseguente polverizzazione dei marmi.

Il risanamento prevede diverse fasi, tra cui il lavaggio preliminare per rimuovere i depositi superficiali, la coesione del marmo disgregato tramite infiltrazioni di consolidante inorganico, e la stuccatura delle lacune per proteggere le superfici dall’azione dell’acqua piovana. Per la realizzazione di questi interventi, è stato incaricato un operatore economico specializzato, dotato delle necessarie qualificazioni.

Palazzo Doria-Tursi, oggi sede del Comune di Genova, è un edificio maestoso che dal 2006 fa parte del sito UNESCO “Le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi dei Rolli”. Costruito inizialmente dai Grimaldi e successivamente passato ai Doria, è famoso per la sua architettura innovativa e la disposizione degli spazi interni, che creano affascinanti giochi di luce e prospettive. Dopo i lavori di restauro del 2003-2004, tutto il piano nobile del palazzo è stato aperto al pubblico come parte dei Musei di Strada Nuova. Qui, oltre a prestigiose opere d’arte, pesi e misure dell’antica Repubblica di Genova, collezioni di monete e medaglie, ceramiche e arazzi, si possono ammirare cimeli di Nicolò Paganini, incluso il suo violino prediletto, lasciato in eredità per testamento alla sua città natale “onde sia perpetuamente conservato”.