La GAM di Torino nega la sala conferenze al comizio di Casapound


I musei di Torino tornano al centro degli scontri politici: la GAM nelle scorse ore ha negato la propria sala conferenze al comizio del partito neofascista Casapound.

Tornano al centro della politica i musei di Torino: dopo le note vicende del Museo Egizio, questa volta è la GAM, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, a far parlare di sé. Il museo ha infatti negato la propria sala conferenze a Casapound, il partito neofascista che ne aveva fatto richiesta per accogliere un comizio del suo leader Simone Di Stefano, in programma per giovedì sera.

La Fondazione Torino Musei, che gestisce l’istituto di via Magenta, ha infatti negato la sala conferenze per timore di disordini, per tutelare i visitatori, nonché per salvaguardare il patrimonio del museo. La richiesta di prenotazione della sala era avvenuta tramite il form che la Fondazione mette a disposizione online, ma dopo alcuni giorni il partito di estrema destra si è sentito rispondere in modo negativo. I comitati antifascisti della città hanno in effetti annunciato nelle ultime ore alcune contromanifestazioni per ostacolare l’arrivo del leader di Casapound a Torino. Il legale di Casapound ha invece annunciato la valutazione degli estremi per un esposto contro la Fondazione Torino Musei.

Immagine: l’ingresso della GAM. Ph. Credit.

La GAM di Torino nega la sala conferenze al comizio di Casapound
La GAM di Torino nega la sala conferenze al comizio di Casapound


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