È il più importante manoscritto esistente del marchese de Sade (Donatien-Alphonse-François de Sade; Parigi, 1740 - Charenton-Saint-Maurice, 1814), e a lungo è stato ritenuto perduto: si tratta della prima stesura del romanzo Le centoventi giornate di Sodoma, opera dalla storia straordinaria. Il divin marchese aveva scritto questo capolavoro nel 1785, mentre si trovava in prigione nel carcere della Bastiglia, e l’oggetto in sé è un unicum: si tratta infatti di un rotolo di 12 metri di lunghezza, composto da 33 fogli incollati, larghi 11,3 centimetri. Sade fu trasferito dalla Bastiglia il 4 luglio del 1789, appena dieci giorni prima dello scoppio della Rivoluzione francese, e in seguito al trasferimento incaricò la moglie, Renée-Pélagie, di prelevare i suoi oggetti nella cella, tra cui anche il manoscritto: la sua consorte tuttavia se ne ricordò solo il 14 luglio, e il marchese perse i suoi oggetti, ritenendo che lo stesso manoscritto fosse andato perduto.
Fu recuperato soltanto molti anni dopo, nel 1904, dallo psichiatra Iwan Bloch che lo stampò ritenendo che fosse un documento eccezionale anche dal punto di vista scientifico, viste le descrizioni, nel romanzo, di molti casi d’interesse psichiatrico. Acquistato nel 1929 dal visconte Charles de Noailles, fu ristampato negli anni Trenta, senza gli errori di traduzione della versione pubblicata da Bloch. Acquistato poi nel 1982 dal collezionista Gérard Nordmann, fu poi nuovamente acquistato, per 7 milioni di euro, nel 2014 dall’imprenditore Gérard Lhéritier. Dopo la messa in liquidazione della società di Lhéritier, nel 2017 il manoscritto venne dichiarato “tesoro nazionale” (omologo del nostro vincolo d’interesse culturale) e tornò in seguito sul mercato: occorrevano 4,55 milioni di euro per assicurarselo, e lo Stato francese, a inizio anno, ha lanciato un appello, attraverso la Bibliothèque Nationale de France, per trovare mecenati disposti a corrispondere la somma.
L’appello infine ha colto nel segno: a rispondere è stato il banchiere Emmanuel Boussard, fondatore del fondo d’investimenti Boussard & Gavaudan, che ha messo interamente a disposizione la cifra necessaria per perfezionare l’acquisto. Il nonno di Boussard è stato conservatore, tra il 1943 e il 1964, della Bibliothèque de l’Arsenal, e così, ha spiegato il Ministero della Cultura francese, l’uomo d’affari ha voluto dimostrare il suo attaccamento all’istituto.
Oltre al manoscritto del marchese, lo Stato ha acquisito anche alcuni manoscritti autografi di André Breton, tra cui i due Manifesti del surrealismo. Tutte le opere entrano ora a far parte delle collezioni della Bibliothèque Nationale de France. Il manoscritto del Le centoventi giornate di Sodoma (un libro che ha ispirato numerosi autori, dallo stesso Breton a George Bataille, passando per Annie Le Brun fino ad arrivare al celeberrimo film di Pier Paolo Pasolini che s’ispirò alla storia narrata dal marchese ambientandola però nei giorni della repubblica di Salò) sarà presentato in un convegno nel 2022, alla presenza di specialisti e intellettuali, con l’obiettivo di analizzare la figura di Sade, la ricezione della sua opera nei secoli e il suo significato oggi.
“Questo eccezionale arricchimento delle collezioni nazionali”, comunica il ministero francese della cultura, “è uno dei più importanti degli ultimi anni per la BnF. Il Ministero della Cultura e la Bibliothèque Nationale de France ringraziano i mecenati che hanno contribuito alla realizzazione di queste acquisizioni”.
Francia, lo Stato acquista il più importante manoscritto del marchese de Sade |