In Francia si accende una battaglia attorno alla vendita di un disegno a penna di Leonardo da Vinci (Vinci, 1452 - Amboise, 1519): una battaglia che oppone, da una parte, il proprietario dell’opera (un certo “Jean B.”, fa sapere l’agenzia AFP) e dall’altra il Ministero della Cultura francese. A ottobre un tribunale di Parigi si esprimerà sul destino dell’opera, decidendo se il San Sebastiano di Leonardo potrà lasciare la Francia per essere acquistato da un compratore straniero. Jean B. (che ha chiesto espressamente alla stampa di non esser nominato col cognome per intero) è un ottantenne che, come ha fatto sapere alla AFP, ha ricevuto il disegno in regalo da suo padre nel 1959 (nessuno dei due sapeva fosse di Leonardo), dopo aver superato un esame di medicina che gli aveva aperto le porte della professione (l’uomo è infatti un medico in pensione). Tuttavia, come ha sempre riferito all’agenzia, all’epoca era interessato più alla musica rock che all’arte, e di conseguenza mise da parte il foglio dimenticandonsene per più di mezzo secolo.
Lo avrebbe ritrovato nel 2016, nel corso di un trasloco, e decise di mostrarlo alla casa d’aste Tajan per ottenere una valutazione. All’epoca fu esaminato da Thaddée Prate, responsabile del dipartimento degli Old Masters di Tajan, che avanzò una stima di 20-30.000 euro. Tuttavia un altro esperto, Patrick de Bayser, attribuì poco dopo il disegno a Leonardo da Vinci, e l’attribuzione venne poi confermata da Carmen Bambach, importante studiosa, specialista dei disegni di Leonardo (“l’attribuzione è pressoché incontestabile”, aveva riferito al New York Times nel dicembre del 2016: “quello a cui siamo di fronte è un caso facile facile. Una scoperta emozionante”). Secondo Bambach il disegno risale a un periodo tra il 1482 e il 1485, durante i primi anni di Leonardo a Milano, all’epoca della realizzazione della Vergine delle rocce.
Il valore del disegno è dunque salito di netto, raggiungendo una stima tra gli 8 e i 12 milioni di euro. E poiché la scoperta di un nuovo disegno di Leonardo è un fatto veramente eccezionale, lo Stato francese ha dichiarato “tesoro nazionale” il disegno (omologo del vincolo d’interesse culturale in Italia), concedendosi dunque il tempo di 30 mesi previsto dalla legge per poter esercitare il diritto di prelazione, al fine di acquistarlo e destinarlo al Louvre. Lo Stato offrì a Jean B. la somma di 10 milioni di euro, ma a seguito di una nuova stima (15 milioni), il collezionista rifiutò, e chiese il permesso di esportazione per poter vendere l’opera a un acquirente straniero. Il ministero, dal suo canto, negò l’autorizzazione, e adesso il collezionista ha deciso di portare davanti al tribunale il ministro della cultura Roselyne Bachleot e la vicedirettrice delle collezioni ministeriali, Claire Chastanier, con l’obiettivo di riuscire a ottenere la licenza di esportazione.
Secondo l’avvocato di Jean B., Olivier Baratelli, il rifiuto all’esportazione è ingiustificato. “Un ministero della cultura degno del suo nome”, ha dichiarato ad AFP, “avrebbe fatto in modo che lo Stato francese acquistasse il disegno”. E non è finita: il collezionista sta infatti lottando anche su un altro fronte, contro la casa d’aste Tajan. Jean B. infatti ha revocato il mandato alla casa d’aste, che a sua volta ha citato in giudizio il collezionista per inadempimento contrattuale, chiedendogli di risarcire l’azienda per il lavoro svolto per suo conto (Tajan sostiene infatti che il disegno è stato scoperto, autenticato e certificato grazie al lavoro della casa d’aste).
Nella foto, il disegno
In Francia è battaglia legale tra Stato e collezionista su un disegno di Leonardo |