Francia, il green pass frena la cultura e il governo dovrà intervenire con aiuti


In Francia, i musei, i cinema, i siti turistici e altri luoghi della cultura registrano cali dovuti all’introduzione del pass sanitario. E il governo interverrà con aiuti. 

In Francia l’introduzione del pass sanitaire, omologo del nostro green pass o certificato verde, ha provocato una contrazione importante nella frequentazione dei luoghi della cultura. La Fédération Nationale des Cinémas Français, associazione che riunisce gli esercenti delle sale cinematografiche, ha fatto sapere all’agenzia France Presse che dopo l’introduzione del pass la frequentazione si è ridotta di più del 50%, e secondo Marc-Olivier Sebbag, amministratore delegato della Fédération, “non ci sono dubbi: questa riduzione è la conseguenza diretta dell’instaurazione del pass sanitario”, che è stato introdotto lo scorso 21 luglio.

Segno meno anche tra i visitatori dei musei, seppur con cali meno drammatici: il Louvre riferisce sempre a France Presse che il calo, nella prima settimana di pass obbligatorio, è del 17% rispetto alla settimana precedente, mentre il Musée d’Orsay fa sapere che la frequentazione rimane stabile. In generale però, come riporta il quotidiano Le Parisien, i musei se la sono cavata meglio dei cinema. Cali anche nel settore dei monumenti, dei siti turistici e dei parchi divertimento: i dati per ora arrivano alla spicciolata e sono frutto di rilevazioni regionali o provinciali, come quella del dipartimento dell’Indre-et-Loire, che ha condotto un’indagine su 14 siti, alcuni dei quali tra i più noti della Francia (come il Castello di Amboise) registrando, nella prima settimana di applicazione del pass, una contrazione media del 13% rispetto allo stesso periodo del 2020, con punte minime del 2% e massime del 50%.

A lamentare la situazione più difficile sono però proprio i cinema, con alcuni esercenti che parlano di dati catastrofici. La Fédération Nationale des Editeurs du Films, che raduna i distributori, calcola che nella prima settimana alcune uscite hanno subito cali anche del 90%: “una catastrofe industriale per gli editori e i distributori dei film che contavano di rilanciare il mercato cinematografico in piena estate, a beneficio di tutta la filiera”, scrive il sodalizio in una nota. “Hanno assunto tutti i rischi investendo nelle opere e nella loro promozione, al fine di proporre un’offerta ricca e diversificata, rivolta a tutti i pubblici. Dopo 300 giorni di chiusura delle sale, questa misura è il colpo di grazia per una professione che era già stata duramente provata e che oggi è stata sacrificata. Questa battuta d’arresto è tanto più spiacevole in quanto il pubblico era tornato con fiducia nelle sale dopo la loro riapertura, e in quanto il cinema ha mostrato la sua vitalità”. La soluzione, secondo la FNEF, non può che essere un intervento del governo per aiutare le imprese in difficoltà.

Dunque, la cultura adesso chiede risposte dal governo, che sarà di nuovo costretto a intervenire con aiuti per il settore, al fine di compensare i mancati introiti per l’applicazione del pass sanitaire. Il ministro dell’economia, Bruno Le Maire, in un’intervista all’emittente RTL, ha confermato che il governo offrirà sostegni alle imprese colpite dalle conseguenze dell’introduzione del green pass. “Le aiuteremo”, ha detto. “Voglio rassicurare tutti i professionisti, noi ci siamo sempre. Abbiamo mantenuto gli aiuti per i mesi di giugno, luglio e agosto, il fondo di solidarietà è ancora attivo. A fine agosto inoltre riceverò i settori ai quali è stato imposto il pass sanitario. Non abbandoneremo chi sta attraversando la crisi. Risponderemo presente”. Alla domanda se il pass sanitario frena l’economia che sta ripartendo, Le Maire ha risposto: “Non credo. La realtà è che l’insieme dell’economia francese è ripartito molto veloce e forte. C’è però un certo numero di settori o di territori dove possono esserci difficoltà ed è per questo che abbiamo deciso di mantenere gli aiuti”.

Nella foto: il Louvvre

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