In Francia, il sindaco di Nantes, Johanna Rolland, ha annunciato questa settimana che la città, capolouogo regionale dei Paesi della Loira, rinuncerà a un ambizioso e costoso progetto artistico, L’Arbre aux Hérons (“L’Albero degli Aironi”), in quanto non più rispondente all’attuale “contesto di emergenza sociale ed ecologica”. L’Arbre aux Hérons è un progetto che nelle sue intenzioni doveva continuare la riqualificazione dell’Île de Nantes, un’isola formata dalla Loira, ai margini del centro storico, e dei suoi dintorni: doveva sorgere nel sito di una cava dismessa nella prima periferia cittadina, a circa 800 metri dall’isola, oggi sede di un parco cittadino (il “Giardino Straordinario”) in continua evoluzione. Progettato dagli scultori Pierre Orefice e François Delaroziere.
Si trattava di una monumentale opera, a metà tra scultura, architettura, giostra e parco verticale, alta 35 metri e con un diametro di 50, dalla forma simile a quella dell’albero del baniano: dal tronco si sarebbero sviluppati venti rami con sopra giardini pensili immaginati come micropaesaggi, a loro volta contenenti un bestiario di 130 specie di animali meccanici che avrebbero accolto i visitatori. Il nome deriva dal fatto che negli intenti degli autori avrebbe dovuto ospitare anche una nidificazione di aironi. L’Arbre aux Hérons, spiegavano i loro autori, “è un’esperienza unica. Cammini di ramo in ramo nei giardini pensili e dai vita agli animali del bestiario. Si accede ai balconi dell’albero che si aprono a 360° sul fiume. Guadagniamo quota salendo a bordo del Grand Héron. Contempliamo la nostra città e il suo quartiere con uno sguardo nuovo. Nel cuore di questa ex cava di minerali, stiamo vivendo una delle maggiori sfide per le città negli anni a venire: la rivegetazione degli edifici e dell’ambiente urbano. Un viaggio straordinario, nel cuore della ’stella verde’ di Nantes e della sua rete di fiumi e parchi”.
La decisione del sindaco però ha messo la parola “fine” a quest’opera i cui lavori erano già cominciati. “Ho deciso di porre fine a questo progetto nel contesto dell’emergenza sociale ed ecologica che stiamo vivendo”, ha dichiarato Rolland in conferenza stampa, evidenziando l’aumento dei costi del progetto, salito in un anno da 52,4 a 80,4 milioni di euro a causa di motivi tecnici, inflazione e aumento del costo delle materie prime. “80 milioni di euro”, ha aggiunto la prima cittadina, “sono troppi per la gente di Nantes”, e ha infine ribadito che si è trattato di una scelta che premia “ragione e responsabilità”. LA fine dei lavori era prevista per il 2027. Per il progetto erano già stati messi a bilancio 8,5 milioni di euro: 4,3 per studi tecnici e 4 per la realizzazione del bestiario meccanico. Johanna Rolland ha fatto sapere che la somma già impegnata sarà utilizzata per ampliare il Giardino Straordinario.
La città adesso si divide: gli ambientalisti, contrari fin dall’inizio al progetto (lo avevano ribattezzato “Arbre aux millions”, cioè “L’albero dei milioni”, per i costi ritenuti troppo elevati, e lo avevano definito “un albero di metallo incastonato nel cemento”) in quanto ritenuto poco ecologico, hanno applaudito alla decisione della sindaca e hanno salutato positivamente la “buona notizia”, mentre Orefice e Delaroziere parlano di “tradimento” e “tristezza”, oltre che di una decisione imposta senza discussione.
C’è da dire che fin dall’inizio il progetto non era andato liscio, anche per motivi burocratici: inizialmente la città di Nantes aveva affidato l’opera tramite contratto unico alla ditta La Machine, e poi a fine agosto 2021 la prefettura aveva chiesto all’amministrazione di suddividere invece il lavoro in più appalti pubblici, situazione che ha fatto aumentare i costi di realizzazione di 13 milioni di euro. Cifre che adesso non serviranno più.
Francia, la città di Nantes rinuncia a faraonica opera d'arte di fronte all'“emergenza sociale” |