Cinque opere segnate con vernice e una rubata ieri, alle 13:50, al Centre Pompidou di Metz, succursale in provincia del grande museo di Parigi: alcune attiviste femministe si sono infatti recate nel museo e, mentre alcune di loro “creavano un diversivo col personale di sicurezza”, informa il museo, altre si sono introdotte nelle sale, dove è in corso la mostra Lacan. Quand l’art rencontre la psychanalyse (“Lacan. Quando l’arte incontra la psicanalisi”, dedicata al grande psicanalista Jacques Lacan e al suo rapporto con l’arte) apponendo la scritta “Metoo” su cinque opere, tra cui la celeberrima L’origine du monde di Gustave Courbet, in prestito dal Musée d’Orsay di Parigi. Le altre opere colpite sono di Louise Bourgeois, Rosemarie Trockel, Valie Export e Deborah De Robertis. L’opera rubata, dopo essere stata vandalizzata al pari delle altre, è invece di Annette Messager.
Al momento tutte le opere sono sotto osservazione da parte dei restauratori per verificare se hanno subito danni. È stata aperta anche un’indagine. Il gesto è stato poi vendicato, con un video pubblicato sui suoi canali social, dalla stessa Deborah De Robertis, artista lussemburghese, non nuova a questo genere di provocazioni, che curiosamente già in passato avevano preso di mira il capolavoro di Courbet: era infatti il 2014 quando De Robertis si denudava sotto L’Origine du Monde al Musée d’Orsay. Nel decennale di quella provocazione, l’artista ha deciso di commemorare a suo modo l’anniversario. “Ho organizzato una performance al centro Pompidou Metz”, ha scritto la donna su Instagram. “Mi sono riappropriato del pezzo di Annette Messager il cui proprietario è Bernard Marcadé, il curatore della mostra. Per l’occasione ne ho deviato il messaggio iniziale ‘Non separiamo la donna dall’artista’. Considero questo lavoro mio, me lo deve”. De Robertis ha poi aggiunto: “le opere non sono state né vandalizzate né danneggiate, in quanto la ‘vernice’ si cancella in un secondo e senza danni, cosa di cui mi sono accertata. La direttrice Chiara Parisi e i curatori della mostra Bernard Marcadé e Marie-Laure Bernadac si dicono scioccati e condannano la mia performance. E questo vi sciocca? E lo condannate?”.
Al momento De Robertis risulta ricercata, mentre altre due giovani che hanno partecipato all’azione, una di 31 e una di 37 anni, sono state arrestate in flagranza. Le due non hanno precedenti e non sono di Metz, ha precisato la procura della città francese.
“Con tutto il rispetto che abbiamo per i movimenti femministi”, commenta Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou Metz, “siamo scioccati nel vedere vandalizzate le opere degli artisti, in particolare delle artiste femministe, al centro delle lotte della storia dell’arte. Condanniamo gli atti di vandalismo contro le opere d’arte conservate e presentate nei musei”.
Il sindaco di Metz, François Grosdidier, ha dichiarato: “un atto criminale contro un’importante opera del nostro patrimonio. Condanno con il massimo vigore questo nuovo attacco contro la cultura, questa volta prodotto da fanatici femministi”. Parole di condanna anche da parte della ministra francese della cultura Rachida Dati: “Agli ‘attivisti’ che pensano che l’arte non sia abbastanza potente da sola per portare un messaggio, va detto ancora: un’opera non è un segno che possa colorarsi del messaggio del giorno. Sostegno totale ai musei e ai team vittime di questi attacchi. Continueremo a tutelare le opere contro i nuovi iconoclasti”.
Per il resto della giornata di lunedì il museo è rimasto chiuso al pubblico. Oggi rimarrà chiuso per la normale giornata di chiusura settimanale, e lo staff spera di riaprirlo già domani.
Francia, femministe segnano con vernice l'Origine du Monde di Courbet. Rubata anche un'opera |