A Parigi c'è un tesoro d'arte dai musei russi in mostra. Ora c'è chi vorrebbe sequestrarlo


In Francia si è sviluppata sui social una discussione attorno alla collezione Morozov, tesoro d’arte proveniente da diversi musei russi (tra cui l’Ermitage), a Parigi per una mostra. C’è chi vorrebbe sequestrarla. Ma non si potrà fare.

In Francia è nata una discussione attorno al possibile sequestro della favolosa collezione Morozov, una spettacolare raccolta d’arte che raduna opera di Vincent van Gogh, Claude Monet, Henri Matisse, Pablo Picasso, Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir e altri grandi artisti del tempo, oltre ad avanguardisti russi come Kazimir Malevič e Michail Larionov. Le opere della collezione, avviata nel primo Novecento dai fratelli Michail e Ivan Morozov, imprenditori, eredi di una grande industria tessile, si trova a Parigi alla Fondation Louis Vuitton per la mostra, a cura di Anne Baldassari, La Collection Morozov. Icônes de l’Art Moderne, cominciata il 22 settembre scorso, con chiusura inizialmente prevista per il 22 febbraio e poi prorogata al 3 aprile.

La proroga era stata decisa settimane fa, prima che gli eventi in Ucraina precipitassero: adesso però, con i paesi dell’Unione Europea che stanno colpendo la Russia con pesanti sanzioni, ci si interroga sul destino della collezione. Per poter essere realizzata, la mostra ha richiesto, da parte della Fondation Louis Vuitton che la ospita, sforzi notevoli, sia dal punto di vista economico (la fondazione ha dovuto anche garantire il restauro di alcune opere), sia sotto il profilo diplomatico, dal momento che la Francia ha dovuto fornire assicurazioni alla Russia (le opere infatti sono di proprietà pubblica: la collezione dei Morozov fu nazionalizzata nel 1918 e oggi le opere sono distribuite tra diversi musei, tra i quali l’Ermitage, il Museo Pushkin e la Galleria Tretyakov) che il paese ospitante avrebbe protetto le opere da eventuali reclami dei discendenti dei Morozov. Per alcuni prestiti, i più importanti, si è addirittura resa necessaria l’autorizzazione del presidente russo Vladimir Putin in persona. Al momento, fanno sapere gli organizzatori della mostra, la rassegna è stata visitata da più di un milione di persone.

E adesso ci si chiede dunque cosa ne sarà della collezione: in Francia ci sono circa duecento opere, provenienti da Mosca e San Pietroburgo ma anche dalla Bielorussia e dall’Ucraina, oltre che da alcune fondazioni che fanno capo a oligarchi russi. Sui social network infatti si sono diffuse molte richieste di sequestro, fa sapere il quotidiano Le Figaro, con gli internauti che chiedono di vendere le opere per aiutare lo sforzo umanitario teso ad aiutare i profughi ucraini, o addirittura per acquistare armi da regalare alla resistenza. La legge tuttavia parla chiaro, spiega sempre a Le Figaro l’avvocato Olivier de Baecque: lo Stato francese non può sequestrare opere che appartengono a istituti pubblici stranieri. Inoltre, il Ministro della Cultura, prima della mostra, ha firmato un’ordinanza che esenta le opere dal sequestro, che tuttavia scadrà quando finirà la mostra. Ma anche se alla luce degli ultimi eventi il quadro internazionale potrebbe cambiare, le opere al momento sembrano al riparo da qualsiasi azione. Lo conferma anche Jean-Paul Claverie, membro del cda di Fondation Louis Vuitton: “Al momento, non ho ricevuto alcuna chiamata dall’ambasciata russa o dai musei. Ricordo che la nostra responsabilità è la tutela delle opere. Quindi garantiremo, come concordato, il loro rientro nei loro musei. Se le condizioni per viaggiare in sicurezza si riveleranno insufficienti, aspetteremo”.

Per il momento, dunque, niente lascia presagire che le opere della collezione Morozov rimarranno in Francia. Allo stesso modo, la fondazione ha fatto sapere che la mostra non subirà sospensioni (peraltro si contano di qui a fine mostra oltre 200mila prenotazioni e gestirle in caso di chiusura potrebbe diventare un problema), per quanto abbia fatto sapere che non stia chiudendo gli occhi su quanto accade in Ucraina e stia seguendo le mosse dell’Eliseo per capire come comportarsi.

A Parigi c'è un tesoro d'arte dai musei russi in mostra. Ora c'è chi vorrebbe sequestrarlo
A Parigi c'è un tesoro d'arte dai musei russi in mostra. Ora c'è chi vorrebbe sequestrarlo


Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE





MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte