Dal prossimo primo aprile, cambierà il soggetto preposto alla gestione delle monetine che ogni giorno i turisti gettano nella vasca della Fontana di Trevi e delle altre fontane di Roma come segno scaramantico per augurarsi il ritorno in città: con una memoria di giunta approvata il 28 dicembre, la sindaca Virgina Raggi ha infatti decretato che le somme ricavate dalle fontane (e che ammontano a circa 1,5 milioni di euro all’anno) non saranno più affidate alla Caritas, che le gestiva dal 2001, ma ad Acea, la società multiservizi attiva nel settore dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente. Acea si occuperà dell’insaccamento, del prelevamento, della pulizia, del conteggio e del versamento delle monetine: tranne il prelevamento e l’insacchettamento, sono tutte operazioni che finora venivano svolte in maniera gratuita dai volontari della Caritas e che adesso invece saranno compito di personale professionale.
I fondi così ricavati, al netto di ciò che serve per finanziare l’ampliamento del contratto di servizio di Acea (dal momento che la società già si occupa di alcune attività sulle fontane), verranno adoperati prevalentemente per progetti sociali e per la manutenzione del patrimonio culturale (anche se una parte, come detto sopra, dovrà essere utilizzata per pagare i dipendenti Acea che faranno ciò che facevano prima gratuitamente i volontari della Caritas). Per la Caritas, il termine della concessione equivale a un taglio di 1,5 milioni di euro sulla parte del bilancio che veniva destinata ai progetti per i poveri (e corrispondente, fa sapere Avvenire, a un 15% circa del bilancio complessivo della Caritas romana).
Roma, le monetine della Fontana di Trevi saranno usate per progetti sociali manutenzione. Ma saranno tolte a Caritas |