La Fondazione Musei Civici di Venezia ha risposto all’appello dei musei di Leopoli e ha deciso di inviare speciali materiali per salvare il ricco patrimonio artistico della città dell’Ucraina. Saranno dunque inviati speciali materiali di imballaggio che saranno utilizzati per la messa in sicurezza delle opere e per la loro protezione dalle azioni di guerra. Una scelta che si fonda sulla profonda convinzione che la cultura sia portatrice di un linguaggio universale di pace: è necessario mettere in salvo le opere d’arte custodite a Leopoli, città patrimonio mondiale dell’Unesco.
"Si tratta di un enorme patrimonio di circa 65mila opere e duemila sculture che ora sono state ricoverate nei depositi, ma non sono protette adeguatamente", spiega Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione MUVE. “A Venezia abbiamo già difeso i musei con i sacchi di sabbia, accadde a Palazzo Ducale nel corso delle due guerre mondiali. È storia ancora recente. Conosciamo bene la delicatezza di dover imballare le opere e poterle trasportare in sicurezza in luoghi protetti, come fu fatto con buona parte del patrimonio dei Musei Civici. D’intesa con il sindaco Brugnaro, la nostra solidarietà è stata immediata”.
“Venezia, città aperta al mondo e che ha sempre difeso il valore della libertà di chiunque venisse a viverla rispettandone le regole e le tradizioni, non poteva restare sorda alla richiesta d’aiuto che si sta levando da chi, in Ucraina, sta lottando per mettere al sicuro le opere d’arte”, ha commentato il sindaco Luigi Brugnaro. “Salvare quelle opere non è solamente mettere al sicuro il patrimonio storico e artistico di una città, ma è anche salvaguardare e assicurare alle future generazioni l’identità di un popolo, la memoria di una comunità e le tradizione di una nazione. Venezia, città che ha celebrato i 1600 anni dalla sua Fondazione e che con i suoi musei civici racconta al mondo la storia di un luogo crocevia di culture e popoli, dimostra, con i fatti, di esserci e di rimboccarsi le maniche affinché l’arte e il bello tornino a essere le migliori armi per sconfiggere l’odio che sta investendo l’Ucraina in questo periodo”.
Nell’ambito del progetto Save Ukraine Art 2022, per prima cosa MUVE ha fornito i primi suggerimenti sulle modalità di stoccaggio e pronto intervento. Nel Museo di Leopoli non ci sono bunker attrezzati e si temono crolli, forti spostamenti d’aria, incendi che metterebbero a rischio l’intero patrimonio. "Non potevamo restare indifferenti all’appello che giunge dalla direzione della Galleria nazionale a Leopoli e dal suo direttore Taras Wozniack, con il fotografo Marco Gallipoli che lì vive e il tramite di Lucio Gomiero. Come ha ricordato recentemente il sindaco, quella dei musei e dell’arte è una rete internazionale, che compone una comunità consapevole del valore della conservazione della cultura e sa mobilitarsi quando il patrimonio dell’umanità viene minacciato", ha concluso Gabriella Belli, direttrice della Fondazione MUVE.
Dal punto di vista operativo, la Fondazione Musei Civici provvederà con il coordinamento del Comune di Venezia all’acquisto e al trasporto di speciali materiali di imballaggio, in grado di proteggere le opere d’arte da eccessive vibrazioni o urti accidentali, condividendo le procedure con gli omologhi conservatori di Leopoli. Saranno forniti e spediti nei prossimi giorni tessuti speciali in polietilene con cui coprire le opere di materiali diversi come mobili, costumi, vetri, marmi, dipinti e grafiche; misuratori di temperatura e di umidità tipo Datalogger impermeabili e antipolvere, per archiviare i dati e permettere poi lo scaricamento, l’analisi e la successiva visualizzazione grafica dei valori; pannelli in schiuma in polietilene espanso con elevata resistenza agli urti, adatto agli imballaggi protettivi e duraturi.
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