Sono in corso di collocamento sulla facciata del Duomo di Firenze le copie delle sculture ottocentesche raffiguranti papa Leone Magno, papa Celestino I e papa Gregorio VII, eseguite rispettivamente da Raffaello Romanelli, Fortunato Galli e Dante Sodini. Le sculture originali sono state rimosse dalla facciata nell’ottobre del 2017 a causa del forte degrado. Al termine del loro restauro, le tre statue saranno collocate nella nuova ala del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, la cui apertura è prevista nei prossimi anni. La fine dei lavori di collocamento delle tre sculture è prevista la prossima settimana, quando sarà smontato anche il ponteggio costruito appositamente.
I lavori odierni fanno parte di un più ampio progetto dell’Opera di Santa Maria del Fiore che prevede la manutenzione e il restauro della facciata ottocentesca del Duomo di Firenze e la sostituzione delle sculture degradate con copie realizzate ad arte. Le copie sono state scolpite dai restauratori dell’Opera di Santa Maria del Fiore all’interno della Bottega di restauro, in via dello Studio a Firenze, che vanta una storia di oltre 700 anni.
“Si è partiti dallo scegliere tre blocchi di marmo alle cave di Carrara”, spiega Marcello del Colle, coordinatore della Bottega di restauro. “Una volta che il marmo è arrivato nella nostra sede, si esegue la sgrossatura e poi si scolpiscono le statue nei dettagli, allo stesso modo degli scultorei dell’antichità”.
La Bottega di restauro fa parte dell’Opera di Santa Maria del Fiore, l’istituzione fondata dalla Repubblica Fiorentina nel 1296 per sovrintendere alla costruzione della nuova Cattedrale e del suo campanile. Come l’Opera, la Bottega ha 727 anni di vita. Nell’antichità la Bottega si occupava di realizzare la decorazione scultorea e architettonica della Cattedrale e del Campanile di Giotto, mentre oggi si dedica prevalentemente al mantenimento e alla conservazione dell’inestimabile patrimonio del complesso monumentale della Cattedrale di Firenze.
La facciata del Duomo di Firenze, rimasta incompiuta dopo la morte di Arnolfo di Cambio agli inizi del 1300, fu realizzata tra il 1875 e il 1887. Autore del disegno complessivo fu Emilio Fabris il quale cercò un effetto di continuità con i fianchi della Cattedrale e del Campanile, attraverso l’uso sia della tipica policromia sia di forme goticizzanti. Nell’articolazione iconografica della facciata De Fabris fu coadiuvato, dal 1878, dal filosofo Augusto Conti che elaborò un programma storicistico e celebrativo nello spirito degli anni che avevano visto Firenze temporanea capitale del nuovo Regno d’Italia (1865-1871). La ricca decorazione della facciata a cui lavorarono molti artisti fu conclusa nel 1887, e fu svelata al pubblico il 12 maggio dello stesso anno, 130 anni fa.