Firenze, parte il G7 del Turismo: Piazza della Signoria blindata


A Firenze comincia la riunione dei ministri del turismo dei paesi del G7. Piazza Signoria blindata. Oggi prima riunione e poi nel pomeriggio gita a Monteriggioni.

Piazza Signoria blindata per la riunione dei Ministri del Turismo del G7 a Firenze. Così si presentava stamani l’area circostante Palazzo Vecchio in attesa del vertice voluto dalla ministra Daniela Santanchè con i colleghi dei sette Paesi più industrializzati al mondo oggi e domani a Firenze. Il summit ufficiale prevede la foto di famiglia sotto la Loggia de’ Lanzi alle ore 12,30 e nel pomeriggio gita fuori porta a Monteriggioni, il borgo medievale in provincia di Siena rinomato per la cinta muraria turrita in cima a una altura.

La settimana fiorentina è ricca di appuntamenti collaterali organizzati dal governo e dagli enti locali: ieri pomeriggio ospiti della maison Ferragamo a Palazzo Spini Ferroni il convegno Innovation, inspiration and sustainability visions for the future of tourism dove la ministra ha dibattuto con Andrea Bocelli, Leonardo Ferragamo, Alberta Ferretti, Rocco Forte, Flavio Briatore e altri.

Nella mattina invece riunione organizzata dall’amministrazione comunale fiorentina con gli assessori al turismo dei Comuni di Firenze Jacopo Vicini, di Roma Alessandro Onorato, di Venezia Simone Venturini, di Milano Martina Riva per fare un punto dal punto di vista dell’impatto sul tessuto urbano. Queste città rappresentano il 25% del mercato turistico italiano e stando ai dati dello stesso ministero del Turismo qui le presenze registrate nel corso del 2023 sono quasi 75 milioni, a fronte dei 71 milioni registrati nel 2019 (+5% rispetto al 2019). Queste destinazioni costituiscono, per l’intero, il 16,8% delle presenze nazionali, e Firenze da sola il 2%.

Sindaci e assessori hanno ribadito posizioni comuni sulla possibilità di avere più potere per i sindaci con gli strumenti adeguati per gestire i flussi che arrivano nei loro territori. Tra le richieste anche quella di sedere al tavolo, oggi riservato a Stato e Regioni, dove si decidono le politiche turistiche. Presenti anche i rappresentanti delle città di Torino, Bologna e Verona.

Pronta la risposta della ministra intercettata dai giornalisti a margine dell’evento a Palazzo Ferragamo: “Più poteri? Per fare cosa? Lo chiedo perché non mi sembra che, dove ci sono leggi particolari, si siano trovate soluzioni all’overtourism. Non sono ostativa in tal senso. E, visto che ci siamo già confrontati e ci confronteremo ancora, ditemi a cosa servirebbero queste leggi. Parliamone. Finora non mi hanno portato soluzioni risolutive”.

Firenze, parte il G7 del Turismo: Piazza della Signoria blindata
Firenze, parte il G7 del Turismo: Piazza della Signoria blindata
Firenze, parte il G7 del Turismo: Piazza della Signoria blindata
Firenze, parte il G7 del Turismo: Piazza della Signoria blindata
Firenze, parte il G7 del Turismo: Piazza della Signoria blindata
Firenze, parte il G7 del Turismo: Piazza della Signoria blindata

Sulla scelta della visita nel rinomato paesino senese Santanchè ha spiegato: “Non ci sono solo Firenze, Milano, Venezia, Roma, Napoli. Abbiamo un’Italia più nascosta, più segreta, e d’altra parte i tesori sono segreti, di località meravigliose, di piccoli borghi a vocazione turistica, abbiamo 5.600 borghi dove si produce il 90% delle nostre eccellenze gastronomiche”. A Monteriggioni la visita è stata pensata “per far vedere cos’è l’Italia, altrimenti ci fermiamo sempre alle località più note e non scopriamo l’Italia vera, più bella e nascosta che dobbiamo imparare a raccontare, a promuovere. Dobbiamo capire che si vince con un potpourri di offerte. Dobbiamo diventare più sexy nella nostra offerta turistica”.

La ministra è tornata anche sulla tassa di soggiorno che i comuni applicano ai turisti affermando che “ci sia la necessità di vedere come far meglio questa tassa di soggiorno. Io credo che la cosa più giusta sia quella che deve essere proporzionata, nel senso che chi paga 100 euro per dormire non è giusto che paghi la stessa cifra di chi magari, e non voglio criminalizzare la ricchezza perché non è nel mio modo di pensare, affitta una suite in uno degli alberghi di Firenze, ad esempio visto che siamo qui, credo che possa pagare qualcosa di più. Quindi credo che ci voglia una proporzionalità. L’altra cosa che ritengo giusta è che l’Italia è tutta turistica e quindi di poter dare la possibilità ai sindaci, che ritengono, di applicarla oggi. Ricordo che i Comuni che la applicano sono meno di mille, i nostri campanili invece sono 8000. Io credo che siano molti di più i Comuni a vocazione turistica, per cui sarà un’opzione che dovrà essere lasciata al sindaco e poi il sindaco deciderà”.

Interessante al riguardo quanto rivelato da Simone Venturini, assessore al turismo del Comune di Venezia, sul ticket d’ingresso che “ha consentito di far emergere da un lato tutta una fascia grigia di strutture alberghiere, extra-alberghiere, locazioni che non erano censite ufficialmente e che si sono registrate per ottenere l’esenzione per i loro turisti nei giorni di contributo d’accesso. Un grande effetto lo ha avuto quindi sull’emersione. Un altro grande effetto del contributo di accesso è legato al fatto che Venezia è la prima città a sapere in anticipo quanti turisti avrà quel giorno. È uno strumento che oggi nessuna città ha. Venezia riesce poi ad avere una finestra temporale, cioè dalla prenotazione all’arrivo del turista, per offrire a chi si prenota una serie di informazioni sulla città. Anche qui in prospettiva dovremo pensare a un rafforzamento di controlli, ad esempio in stazione pensare a delle barriere automatiche di accesso”.


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