A Firenze partono i lavori di restauro di Palazzo Serristori, uno degli edifici più imponenti della città, fino a poco tempo fa proprietà degli eredi della famiglia che gli dà il nome e che lo fece costruire negli anni Venti del Cinquecento, su commissione di Lorenzo Serristori (il progetto si deve forse a Giuliano e Antoniod a Sangallo, ma non abbiamo certezze sul nome dell’architetto). Con il tempo, la residenza si ampliò fino a raggiungere il scenografico aspetto odierno, un grande blocco con due ali, diviso in tre piani marcati dai grandi finestroni timpanati, col bugnato al pian terreno (la facciata è tuttavia l’unico elemento del palazzo a conservare l’aspetto cinquecentesco). Nell’Ottocento ospitò illustri personalità, come la famiglia Demidoff, e Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, che risiedette a lungo in un appartamento del palazzo. E poi ancora, tra le sue mura soggiornarono i poeti Byron e Shelley, i compositori Puccini e Rossini, così come Wagner e Richard Strauss.
Sono molti gli elementi che si sono ancora conservati intatti dai secoli passati: il grande salone affrescato di 250 metri quadri (diventerà uno spazio comune per i residenti), la Sala degli Specchi, la stufa invetriata della manifattura Ginori, alcuni resti del corridoio che univa Palazzo Serristori alla sponda dell’Arno (l’edificio infatti è a poca distanza dal fiume che bagna Firenze).
Il palazzo è stato acquistato a marzo da un gruppo di Taiwan, Ldc Residences, che ha avviato i lavori di recupero per trasformarlo in una residenza di lusso: le unità abitative sono già in vendita sul sito di Lionard Luxury Estate, agenzia che vende immobili di lusso. “Il magnifico palazzo, 5.500 mq di superficie complessiva”, lo descrive l’agenzia, “si sviluppa su cinque piani e presenta ancora oggi inestimabili elementi originari ben conservati come i preziosi affreschi, i camini in marmo, una grande stufa in terracotta e imponenti lampadari di Murano del 1700 che spiccano nel grande salone da ballo. Quest’ultimo, considerato il più grande salone della città grazie ai suoi 250 mq di ampiezza, sarà destinato a zona comune per tutti gli appartamenti, cosi come la SPA, la zona fitness, la piscina e il giardino, della superficie di 2.748 mq. Il palazzo avrà tre ingressi indipendenti, ciascuno fornito da un comodo ascensore che collega i piani”.
Lionard ha messo in vendita una dozzina di appartamenti: si va dai 170 metri quadri del più piccolo ai 500 del più grande. Quest’ultimo è dotato di 2 camere da letto, 3 bagni, una spa, una zona fitness, una taverna di 89 metri quadri e un giardino privato. Gli altri hanno comunque accesso a un’area fitness condominiale, a una spa anch’essa per tutti, e addirittura a una piscina attrezzata comune. Per alcuni appartamenti, gli affreschi ottocenteschi e gli stucchi che decorano le stanze vengono presentati come dei plus per invogliare gli acquirenti all’acquisto. Le trattative, come spesso accade per immobili di questa caratura, sono riservate.
L’opposizione in consiglio comunale però va all’attacco dell’operazione: secondo Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune, si tratta di “una perdita di un altro pezzo di città”. “Un uso del passato”, dichiarano i due consiglieri, “che diventa occasione di rendita e di un mercato dell’extra lusso che continua a non risentire della crisi. In piena pandemia Covid-19 chi è ricco continua a ostentare la propria condizione di esclusività, mentre migliaia di famiglie e le classi lavoratrici in generale guardano a un futuro di incertezza e precarietà. Questo è il nuovo rinascimento che immaginano Sindaco e Giunta? Pezzi di città tolti a chi ci vive e riservati per una minoranza assoluta che anche in piena pandemia Covid-19 può continuare a ostentare i suoi privilegi sociali? Questo è il libero mercato che le destre vorrebbero vedere imperversare, magari senza pagare le tasse? Che tipo di economia e lavoro produce questo tipo di operazione? Il Medioevo, l’età moderna e i Medici sono la maschera dietro cui mascherare le logiche del profitto che muovono il tempo presente. Una città sempre più svuotata della sua residenza, dove la precarietà e le disuguaglianze si fanno sempre più forti”.
Firenze, Palazzo Serristori diventerà residence extralusso. La sinistra attacca |