A Firenze è stata svelata ieri l’installazione che occuperà il centro di piazza della Signoria per tutta l’estate, vicino alla statua equestre di Cosimo I e alla fontana del Nettuno: un dodecaedro alto sei metri con al centro un albero di gelso che omaggia Leonardo da Vinci e che anticipa la mostra La botanica di Leonardo. Per una nuova scienza tra Arte e Natura, al via il 13 settembre nel complesso di Santa Maria Novella. Il progetto è stato ideato e sviluppato da Stefano Mancuso, esperto di neurobiologia vegetale, da Fritjof Capra, fisico e teorico dei sistemi fondatore e Direttore del Center for Ecoliteracy a Berkeley in California e Valentino Mercati, fondatore e presidente di Aboca. Il coordinamento scientifico è invece di Valentina Zucchi di MUS.E, mentre ideazione e produzione sono di Aboca con l’organizzazione e il coordinamento di MUS.E. Gelso e dodecaedro sono i due simboli della mostra che presenterà gli studi, le intuizioni e le indagini di Leonardo da Vinci. Il grande poliedro intende invitare i visitatori a riflettere sulla passione per la botanica dell’artista vinciano. Dodecaedro e gelso sono i due simboli della mostra: il dodecaedro per il fatto di rappresentare l’intero universo (un concetto sviluppato dagli antichi greci e ripreso poi dai neoplatonici), mentre il gelso fu una delle piante più amate da Leonardo, che lo rappresentò nella Sala delle Asse del Castello Sforzesco a Milano.
“Questa nuova installazione”, ha dichiarato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, "è una suggestiva anteprima della nuova, grande mostra su Leonardo che organizziamo a Firenze nell’anno dedicato al genio di Vinci. Dopo la mostra sul Verrocchio, a Palazzo Strozzi, dedicata al maestro di Leonardo, alla quale il Comune ha prestato il Putto con delfino, e la selezione dei fogli del Codice Atlantico esposti a Palazzo Vecchio, chiuderemo l’anno con un altro grande progetto, dedicato agli studi naturali e botanici di Leonardo grazie a una collaborazione con Aboca, nostra partner nella gestione delle farmacie. Con quest’opera inoltre rinnoviamo la tradizione di Firenze come luogo naturale dell’arte pubblica, alla contaminazione di stili, alle sfide inedite: siamo pronti, grazie a Leonardo, a reinventarci la Firenze del futuro".
“Questa mostra”, afferma Massimo Mercati, amministratore delegato di Aboca, “vuole rileggere la filosofia e la scienza di Leonardo sotto quattro angolature: la sua visione sistemica; lo studio della botanica come interconnessione della complessità del Vivente; la lettura delle scienze umanistiche e neo platoniche unitamente a quelle portate dalle conoscenze alchemiche. E infine una riflessione che diventa volontà e visione di futuro: riportare in auge il pensiero di Leonardo per correggere i danni provocati da 5 secoli di evoluzione–involuzione riduzionistica. Emerge la necessità di riprendere il pensiero del Genio toscano imprimendo sviluppi diversi che portino a un nuovo Rinascimento culturale e scientifico”.
“Il gelso”, afferma Valentino Mercati, fondatore e presidente di Aboca, “rappresenta i misteri della natura che, ove capiti dall’uomo con rispetto ed umiltà, potranno dare più benefici rispetto a quelli delle sostanze artificiali che non possono e non potranno convivere con il Sistema del Vivente. Ciò che auspichiamo con questo progetto è soprattutto di portare una nuova riflessione sul rapporto scienza e natura, finalizzato in particolare a favore della salute e della sostenibilità”.
Firenze, in piazza della Signoria arriva un dodecaedro alto sei metri che omaggia Leonardo |