Si sono concluse le operazioni di restauro sulla cosiddetta Vecchia di Giorgione (Castelfranco Veneto, 1478 - Venezia, 1510), capolavoro conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Dopo sette mesi di lavoro, il trattamento conservativo ha restituito alla Vecchia le migliori condizioni di leggibilità.
Il restauro è stato condotto da Giulio Bono con la collaborazione di Silvia Bonifacio, sotto la direzione di Giulio Manieri Elia e Maria Chiara Maida e, per le indagini scientifiche, di Ornella Salvadori. L’intervento è stato finanziato dalla Foundation for Italian Art & Culture, nel quadro di un accordo sottoscritto con il museo, volto ad accrescere la visibilità delle Gallerie dell’Accademia nel mondo. L’opera partirà adesso per un tour negli Stati Uniti: a partire dal 15 febbraio è attesa a Cincinnati presso il Cincinnati Art Museum, dove rimarrà fino al 5 maggio, e dal 15 maggio sarà invece nel Connecticut, ad Hartford, dove il pubblico potrà ammirarla presso il Wadsworth Atheneum.
Il soggetto del dipinto è difficilmente classificabile: lo si può riassumere definendolo come una rappresentazione realistica della senescenza e al contempo una allegoria del tempo che scorre, cui rimanda la scritta del cartiglio. Si tratta di un capolavoro che trova la sua ispirazione nella ritrattistica di Leonardo, così come in Albrecht Dürer e nella pittura nordica.
Nell’immagine: il dipinto prima e dopo il restauro.
Venezia, restaurata la “Vecchia” di Giorgione. L'opera torna visibile dopo sette mesi (e parte per un tour negli USA) |