Fin de jornada, dipinto di Joaquín Sorolla è stato dichiarato “opera di particolare importanza per il patrimonio storico spagnolo”, pertanto non può abbandonare la Spagna. La denuncia effettuata da Eduardo Lorente-Sorolla, erede del celebre pittore, è stata perciò rifiutata dal Tribunal Superior de Justicia de Madrid (TSJM), perciò non potrà vendere il dipinto all’estero. La sentenza ammette il ricorso, ma è favorevole alle ragioni dichiarate dal Ministero della Cultura.
Fin de Jornada è una delle opere migliori realizzate da Sorolla durante il suo soggiorno a Jávea, nella comunità valenciana, nell’estate del 1900. Esistono poche opere significative di quel periodo della sua vita nelle collezioni pubbliche spagnole: così il Ministero della Cultura fa intendere che il dipinto dovrebbe entrare a far parte di qualche museo della Spagna.
La tela appartiene ai Sorolla da quando il celebre artista spagnolo la realizzò. Tuttavia, in Spagna non sono stati trovati compratori disposti ad acquistarla al prezzo desiderato: cinque milioni di euro; la cifra più alta con cui è stato comprato un Sorolla in Spagna è di un milione e mezzo di euro, nel 1990. Tra l’altro la tela in questione è ora esposta alla National Gallery di Londra in occasione della mostra Sorolla: Spanish Master of Light fino al 7 luglio 2019.
Secondo le perizie, la stima raggiunta non supera i quattro milioni di euro, ma la famiglia ha dichiarato che il divieto di vendita dell’opera all’estero causerà un danno economico al suo patrimonio, perchè il valore del dipinto verrà ridotto del 10% se non sarà venduta nel mercato internazionale.
Nell’immagine: Joaquín Sorolla, Fin de jornada (1900)
La Spagna vieta l'esportazione di un Sorolla. Gli eredi: “sarebbe una perdita economica” |