Ne ha viste tante Palazzo Schifanoia negli ultimi anni: il sisma dell’Emilia del 2012, il necessario restauro architettonico, l’emergenza sanitaria per la pandemia di Covid-19 da coronavirus. Ora però la sontuosa residenza degli Estensi a Ferrara è pronta a riaprire e lo farà il 2 giugno, con una prima riapertura parziale: saranno di nuovo percorribili lo splendido Salone dei Mesi (l’unico, assieme alla Sala degli Stucchi nota anche come Sala delle Virtù, a esser rimasto aperto dal marzo 2013, data della riapertura parziale post-sisma, fino a inizio 2018, quando sono cominciati i restauri) con gli affreschi della scuola ferrarese del Quattrocento, dove lavorarono due grandi come Ercole de’ Roberti (Ferrara, 1451/1456 - 1496) e Francesco del Cossa (Ferrara, 1436? - Bologna, 1478), e che fu fatto decorare attorno al 1469 dal duca Borso d’Este, e poi ancora gli appartamenti stessi del duca che con le decorazioni del palazzo volle celebrare la sua azione di governo.
Il pubblico potrà poi vedere, nella Sala delle Virtù e nella Sala delle Imprese, la mostra Schifanoia e Francesco del Cossa. L’oro degli Estensi, una raccolta di opere di pertinenza dei Musei di Arte Antica di Ferrara connesse alla figura di Borso e a una significativa selezione di “ospiti” legati alla scuola pittorica quattrocentesca che Roberto Longhi ribattezzò “Officina ferrarese”: la rassegna consentirà ai visitatori di compiere così un viaggio tra le medaglie di Pisanello, le sculture di Domenico di Paris e di Guido Mazzoni, i colori dei miniatori estensi e dei pittori attivi nel Salone dei Mesi, l’impresa che, come detto sopra, fu commissionata da Borso d’Este e che seguì il programma iconografico elaborato dall’astrologo e bibliotecario di corte Pellegrino Prisciani: una miscela di sapienza antica, astrologia e pragmatismo politico per esaltare il governo del duca.
In mostra sarà possibile vedere anche la Bibbia certosina ornata da Guglielmo Giraldi e la Pala Grossi di Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, eseguita per la chiesa della Concezione di Reggio Emilia, una tela che esemplifica l’influenza che Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti hanno avuto sull’arte settentrionale di fine Quattrocento.
Gli ambienti godranno di un nuovo sistema di illuminazione progettato dallo Studio Pasetti lighting di Alberto Pasetti Bombardella, apprezzato specialista in lighting design applicato ai Beni Culturali, che permetterà di vedere le pitture murali attraverso un sistema dinamico a led capace di spaziare dalla luce omogenea e museale a scene specifiche, offrendo un’inedita esperienza di visita, immersiva ed emozionale, volta a mutare la percezione della Salone dei Mesi.
Biglietti: Intero 10 euro, ridotto 8 euro per over 65, ragazzi dai 18 ai 30 anni titolari di YoungERcard, studenti universitari, categorie convenzionate. Gratuito per minori di 18 anni, disabili con accompagnatori, giornalisti, pubblicisti e guide turistiche con tesserino, studenti Unife al 1° anno, accesso gratuito il giorno del proprio compleanno e al personale sanitario (medici, infermieri e OSS) operante nei reparti Covid-19 degli ospedali d’Italia, dietro presentazione presso le biglietterie di autodichiarazione attestante i propri dati anagrafici e lo svolgimento del servizio presso la specifica struttura sanitaria in reparto Covid-19.
L’ingresso a Palazzo Schifanoia sarà possibile tutti i giorni dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19: a causa delle misure di prevenzione per il contrasto alla diffusione del Covid-19, l’ingresso al museo è contingentato e sarà consentito ad un massimo di 15 visitatori ogni 30 minuti. La prenotazione è fortemente consigliata (per prenotare il biglietto occorre recarsi sul sito dei Musei Civici di Ferrara).
Foto: il Salone dei Mesi a Palazzo Schifanoia
Ferrara, dopo otto anni Palazzo Schifanoia pronto per la riapertura totale. Di nuovo visibile lo splendido Salone dei Mesi |