Il musicista Ezio Bosso (Torino, 1971), celebre pianista, compositore e direttore d’orchestra, ha annunciato che non può più suonare il pianoforte. L’artista lo ha dichiarato ieri in un incontro alla Fiera del Levante di Bari. “Smettetela di scrivermi che vorreste vedermi al pianoforte”, ha detto Bosso. “Se mi volete bene, smettetela. Perché non sapete la sofferenza che mi provoca questo. Perché non posso. Ma non è che non posso: certo che posso, e a tutti voi poi piace, e vi vengono i lacrimoni. Ma vi vengono i lacrimoni perché ci sono io che sto male, questa e la realtà: è tremendo. La ragione per cui io non suono più, al di là del dolore fisico, è che ho due dita che non rispondono più bene, e quindi non posso dare alla musica abbastanza. Quando dico questo, vedo già qualcuno che dice ‘ma tu dài tanto altro’. No! Devo farle tutte, le note. Se mi involvo, nel momento in cui saprò che non riuscirò più a dirigere un’orchestra, smetterò anche di dirigere. Stima e affetto: sono ciò che porta al rispetto. Questa è la realtà”.
Ezio Bosso, che ha compiuto 48 anni il 13 settembre, dal 2011 è affetto da una malattia neurodegenerativa che sta peggiorando, tanto da averlo portato alla decisione di smettere di suonare il pianoforte. Bosso è tornato sull’argomento anche oggi, dalla sua pagina Facebook, dichiarando di essere felice di fare il suo mestiere di direttore e rammaricandosi per il “pietismo sensazionalistico” che si sarebbe diffuso dopo il suo annuncio a Bari. “Continuo a fare musica e meglio di prima”, ha affermato l’artista, dichiarando di non essersi ritirato. “Sono felice di ciò che faccio”, ha aggiunto, “ma mi addolora quando si insiste col pianoforte perché non so dire di no, faccio molta fatica e non ho abbastanza qualità. Ma soprattutto perché non si vede la bellezza di altro, quello per cui lotto”.
E, a proposito di bellezza, a Bari c’è stato anche modo di fare un passaggio sull’articolo 9 della Costituzione (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”): Bosso ha affermato che l’articolo 9 è “una figata pazzesca perché mette insieme musica, arte e paesaggio”. Ma, ha anche aggiunto, “se di quelle cose non ci prendiamo cura, spariscono e ce ne accorgiamo quando le perdiamo. La musica ci ricorda anche questo: prendersi cura, avere rispetto, far star bene, non confondere la quotidianità con l’eternità, i nostri piccoli poteri con l’assoluto”.
Nella foto: Ezio Bosso. Ph. Credit Francesco Modeo
Ezio Bosso rivela: “non posso più suonare”. E ci invita a prenderci cura dell'art. 9 della Costituzione |