L’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano è il personaggio più “memato” dell’anno, ovvero il più soggetto a meme, vignette e caricature. Il curioso riconoscimento è stato celebrato in occasione della serata finale di Memissima 2024, il festival della cultura “memetica” che ogni anno assegna l’Oscar dei meme a pagine e creator di tutta Italia. L’ex ministro della Cultura si è aggiudicato, appunto, il premio di “personaggio più memato dell’anno”, complice la recente attenzione mediatica legata al caso Sangiuliano-Boccia, che ha prodotto meme e vignette a non finire (qui una rassegna di alcuni dei più divertenti che gli son stati dedicati), oltre alle numerose gaffe di cui il ministro si è reso protagonista.
Durante l’evento, tenutosi presso OFF TOPIC a Torino, Sangiuliano ha “accettato” virtualmente il premio attraverso un video-meme realizzato con l’intelligenza artificiale, regalando al pubblico un momento esilarante.
“I meme”, racconta il direttore artistico Max Magaldi al termine dell’evento, “sono il mezzo di comunicazione più potente del contemporaneo perché nessuno pensa che i meme siano il mezzo di comunicazione più potente del contemporaneo. Memissima nasce per creare massa critica aggregando persone che producono, consumano, condividono e studiano queste immagini che tutti vediamo centinaia di volte al giorno e che influenzano l’estetica e il dibattito pubblico contemporaneo molto più di quanto pensiamo”.
L’edizione 2024 ha premiato 13 categorie, riconoscendo il lavoro creativo e l’originalità dei migliori memer italiani. Tra i vincitori spiccano Marco Ballarini Sindaco per Tik Tok, Everything is Italian per la categoria 7 Reels, Relatable Roma Memes per la categoria 4 IGP, Cat splaining nella sezione Scuola Università e Lavoro, Liskokopulos Cliiffiao per la categoria TrashDankNonsense, Correttore Mematico in Musica, Arte e Spettacolo, Er Club La Riserva per lo Sport, Il Silmemillion per l’Attualità, Memopoli Capopalestra nella categoria Nerd, Produci Consuma Mema nella categoria Troppo Io.
Un premio speciale è stato assegnato dalla giuria di URMET, sponsor dell’evento, a Giulio Armeni e alla sua pagina Filosofia Coatta, vincitore di un contest dedicato al “memevertising”, l’incontro tra meme e pubblicità. Armeni si è aggiudicato un premio in denaro di 500 euro per il miglior contenuto creativo legato al brand.
La manifestazione, prodotta da The Goodness Factory, si è svolta dal 4 al 7 dicembre con il sostegno della Camera di Commercio di Torino e della Fondazione CRT. Oltre alla premiazione, Memissima ha offerto un programma ricco di eventi, tra cui lectio magistralis, incontri con esperti e performance di stand-up comedy.
Tra le novità di quest’anno, il laboratorio “Meme per gli acquisti”, un incubatore dedicato al memevertising che ha visto la partecipazione di alcune delle più importanti agenzie di comunicazione italiane, come UNA, dieci04 e ti:mbro agency. Questo spazio di dialogo ha esplorato il rapporto tra i meme e le strategie pubblicitarie, offrendo ai memer l’opportunità di confrontarsi con professionisti del settore.
La scrittura memetica è stata al centro di numerosi incontri organizzati in collaborazione con la Scuola Holden. Le sessioni hanno analizzato come i meme influenzino il dibattito pubblico contemporaneo e come possano essere integrati nelle strategie di comunicazione, bilanciando rischi e opportunità.
Uno degli highlight del festival è stato il doppio ruolo di Fabio Celenza, celebre per i suoi esilaranti doppiaggi. Tra i suoi interventi, spiccano imitazioni di figure come Giorgia Meloni, il Dalai Lama e Mick Jagger, che hanno divertito il pubblico offrendo uno sguardo creativo sull’arte della reinterpretazione.
Si è parlato anche di attivismo, algoritmi, intelligenza artificiale e dialetti, dimostrando come i meme siano oggi uno strumento versatile per raccontare storie, tradizioni e identità locali. Tra i partecipanti di questa edizione, alcune delle pagine più seguite del panorama memetico italiano, tra cui madonnafreeeda, cyaomamma, Filosofia Coatta e Hipster Democratici. La loro presenza ha contribuito a creare una comunità vivace e affiatata, in grado di riflettere sulla cultura digitale contemporanea.