Eraclea Minoa (Agrigento), scoperti scavi abusivi. E non è la prima volta


Nei giorni scorsi a Eraclea Minoa (Agrigento) sono stati scoperti diversi scavi abusivi. E non è la prima volta che vengono trovate tracce delle azioni dei tombaroli. Cosa accade da quelle parti?

A Eraclea Minoa, in provincia di Agrigento, ci deve essere un grande tesoro, un tesoro sepolto da qualche parte in quello che oggi è il Parco Archeologico della Valle dei Templi, o nelle sue immediate vicinanze, perché nei giorni scorsi sono stati nuovamente denunciati degli scavi abusivi e negli ultimi anni la cosa si è ripetuta ciclicamente e con il medesimo modus operandi: nel 2019 a luglio e ad agosto i primi e più ravvicinati scavi clandestini scoperti dai funzionari del Parco della Valle dei Templi a cui fa capo il sito di Eraclea Minoa. Denuncia scattata subito ai Carabinieri senza che si potesse capire se effettivamente i tombaroli avessero depredato il sito o se gli scavi fossero stati infruttuosi.

Altra denuncia ai Carabinieri nel dicembre 2020: i tombaroli tornano in azione dopo più di un anno anche in questo caso facendo molte buche nel terreno facendo quindi ipotizzare più mani di tombaroli in azione alla ricerca di reperti o altro che evidentemente potevano aver trovato o esattamente all’opposto, che continuavano a cercare perché non avevano ancora trovato quel che cercavano. C’è forse qualcuno ad Agrigento che conosce la storia meglio di molti altri, che sa che vale la pena rischiare una denuncia per scavare perché evidentemente qualcosa da scoprire c’è. Cosa? Non è dato saperlo, ma vista l’insistenza evidentemente ad Eraclea Minoa non ci sono soltanto qualche mura di abitazione e il teatro ellenico fin qui portati alla luce. Nel 2021 infatti i tombaroli lavorano alacremente: a febbraio vengono rinvenute un centinaio di buche tra i 10 e i 30 centimetri di diametro, a maggio altre 40 buche e a ottobre nuovamente un centinaio di scavi in vari punti dell’area e nei terreni adiacenti. Dopo tanto lavoro nel 2022 si riposano, o almeno non ne vengono denunciate attività, e oggi sono tornati a colpire: alla vigilia di Pasqua altre 30 buche e scavi rinvenuti in tutta l’area.

La domanda che sorge spontanea è se effettivamente trovino qualcosa tutte le volte oppure no. E nel caso in cui lo avessero trovato come mai gli archeologi non lo avevano trovato? Forse, all’inverso, in nessun caso riescono a rinvenire qualcosa di interessante e allora tornano sperando sia la volta buona, ma ha senso tanta insistenza senza un indizio che indichi che qualcosa di importante sotto terra ci dovrebbe essere? Questo è un mistero che i Carabinieri dovranno svelare, certo è che già adesso i ritrovamenti effettuati dal Ministero sono molto importanti da quando nel 1950 fu scoperto il teatro ad anfiteatro articolato su terrazze degradanti databile tra il IV e il III secolo a.C.. Il teatro era inserito all’interno della città di cui si sono rinvenute le mura di cinta, circa 6 km di lunghezza, che correvano lungo tutto l’altopiano fino al fiume Platani, a due passi dal mare. Diverse anche le case portate alla luce di cui la cosiddetta casa B conserva i muri in modo eccezionale.

L’antica città di Eraclea Minoa ha origini che affondano nel mito antichissimo della spedizione di Minosse in Sicilia sulle tracce di Dedalo, l’architetto del labirinto, fuggito in volo con ali di cera insieme al figlio Icaro. Diodoro racconta la tragica fine del re cretese per mano di Kokalos signore dei Sicani, presso cui Dedalo si era rifugiato. I compagni di Minosse, in fuga, avrebbero fondato la città di Minoa.

Adesso il Parco Archeologico della Valle dei Templi si sta attrezzando per installare un sistema di video sorveglianza, ma certamente è difficile che si tratti di una sola persona ad agire furtivamente: le decine di buche e di scavi ogni volta, che vengono scoperte, sono troppe per essere state fatte da una sola persona nottetempo. E ogni volta che accade non manca nulla dall’inventario del materiale del Parco già censito. Cercano ‘altro’. O ogni volta trovano qualcosa e quindi ritornano (con scavi di varia natura da quelli piccoli a quelli grandi più o meno profondi), ma non si capisce perché allora in tanti anni tutto questo materiale non sia stato portato alla luce dai funzionari del Ministero, oppure non trovano nulla e tornano a cercare.

Nell’immagine, il sito di Eraclea Minoa. Foto: José Luiz Bernardes Ribeiro

Eraclea Minoa (Agrigento), scoperti scavi abusivi. E non è la prima volta
Eraclea Minoa (Agrigento), scoperti scavi abusivi. E non è la prima volta


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Andrea Laratta

L'autore di questo articolo: Andrea Laratta

Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.






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