Si è tenuta giovedì alla Stampa Estera di via dell’Umiltà a Roma la conferenza stampa con la quale il collettivo Emergenza Cultura ha analizzato nei dettagli i risultati del Ministero dei Beni Culturali targato Dario Franceschini: ne è emerso un quadro dal quale affiorano diversi punti critici contro i quali le varie personalità intervenute (da Tomaso Montanari a Vittorio Emiliani, da Adriano La Regina a Paolo Berdini) hanno puntato il dito.
Tra i punti critici, il progressivo allontanamento dei musei dalle soprintendenze (e la conseguente richiesta di far tornare i musei sotto l’orbita delle soprintendenze, dalle quali sono stati staccati a seguito della riforma Franceschini), lo smantellamento del sistema di tutela (con soprintendenze accorpate e depotenziate), il lavoro svolto in funzione di favorire la valorizzazione a scapito della conservazione. E ancora, critiche ai dati su visitatori e musei diffusi a inizio anno dal ministro Franceschini (i visitatori aumentano grazie a un trend positivo che prosegue da vent’anni a questa parte, i dati risulterebbero gonfiati a causa dei calcoli imprecisi dei visitatori del Pantheon, gli incassi sono aumentati semplicemente perché i biglietti sono rincarati, con i musei italiani che risultano spesso più costosi dei loro omologhi europei).
Sono state poi mosse accuse alle domeniche gratuite ai musei, colpevoli di creare caos e ingorghi nei luoghi della cultura, alla mancata riforma delle società private di servizi aggiuntivi alle quali va una buona parte degli incassi, all’inerzia nei confronti del patrimonio di Umbria e Marche colpite dal sisma, alle carenze di personale presso musei, archivi e biblioteche. Emergenza Cultura chiede dunque che i prossimi interventi in materia di beni culturali tengano conto di quanto emerso e cerchino di ricostruire il sistema della tutela, di riunire i ministeri che hanno competenze comuni (beni culturali e ambiente, scorporando quindi il turismo dal MiBACT), rimpinguare gli organici del ministero che hanno subito perdite costanti da cinque anni a questa parte, e adeguare la spesa in cultura in rapporto al Pil alle medie europee.
Nell’immagine, la conferenza stampa di Emergenza Cultura tenutasi a Roma giovedì scorso.
Emergenza Cultura boccia il ministero targato Dario Franceschini |