Emanuela Daffra, dirigente della Direzione Regionale Musei Lombardia, è stata confermata per un ulteriore anno Soprintendente ad interim all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, tra i più antichi e certo più prestigiosi centri di competenza per il restauro e la conservazione di opere d’arte.
“Una macchina complessa ma organica, nella quale le competenze si travasano” ha commentato Emanuela Daffra. “Una macchina nella quale da decenni, grazie a chi mi ha preceduto (e voglio citare almeno Marco Ciatti), l’interdisciplinarietà è stata non solo bandiera ma soprattutto vera pratica quotidiana. Sono grata, perciò per la possibilità di continuare a imparare, e onorata, per l’opportunità di essere alla guida di un istituto simile”.
Fondato nel 1588 da Ferdinando I de’ Medici come manifattura di corte specializzata nella produzione di arredi e oggetti artistici in pietre dure, l’Opificio con il decadere della committenza granducale e l’Unità d’Italia a fine Ottocento ha progressivamente diretto la propria azione al restauro di mosaici e materiali lapidei, allargando le proprie competenze al restauro di numerose tipologie di opere d’arte a seguito della fusione in un’unica entità con il Gabinetto Restauri della Soprintendenza.
I suoi undici settori di restauro hanno attualmente “in cura” 1237 pezzi, nei più diversi materiali: arazzi e tappeti, bronzi e armi antiche, pitture murali, materiali cartacei e membranacei, materiali lapidei, mosaici e commessi, oreficerie, sculture lignee policrome, materiali ceramici plastici e vitrei, tessili e cuoio. Ai settori si affiancano due servizi trasversali specifici per la consulenza al restauro dei beni archeologici e delle opere d’arte contemporanee, oltre al laboratorio scientifico per la diagnostica non invasiva, micro-invasiva e per lo studio e sperimentazione di materiali e metodologie innovativi per il restauro, e ad un laboratorio per la climatologia e la conservazione preventiva.
Emanuela Daffra confermata Soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure |