Fano, candidata a Capitale della Cultura 2022, ha presentato il suo dossier. Tema scelto è Architetti dell’Umano, poiché è città romana che possiede un grande patrimonio archeologico. Un patrimonio costruito su valori universali codificati in età Augustea da Marco Vitruvio Pollione nel De Architectura. Inoltre forse Vitruvio è nato a Fano e qui ha costruito la sua basilica, perciò Vitruvio e il suo De Architectura rapprenta un segno di appartenenza per la comunità fanese.
Vitruvio pone l’uomo al centro della sua visione del mondo, nonché il suo sistema di relazioni e il suo rapporto con la natura. Una visione dalla quale la contemporaneità si è gradualmente allontanata e che Fano 2022 Architetti dell’Umano intende recuperare, attraverso gli insegnamenti vitruviani e la sua definizione di architettura, ovvero l’unione di solidità, utilità e bellezza, concetti che oggi, nel progetto di Fano, possono essere traslate nelle accezioni di sostenibilità, accessibilità e benessere.
La riflessione sulla lezione di Vitruvio accende un nuovo dibattito sull’architettura contemporanea, sulle forme della città moderna, sulle opportunità di rigenerazione del costruito, sui sistemi di funzionamento e l’uso dello spazio pubblico, sulle dinamiche umane e sociali connesse all’abitare. Al centro del dibattito è posto l’uomo contemporaneo e Fano 2022 intende diventare il luogo di sperimentazione di nuovi processi costruttivi, di rigenerazione urbana nel contesto della contemporaneità. L’architettura viene quindi considerata in tutte le sue possibili accezioni: come processo costruttivo, come atto di sottrazione del costruito, come gesto artistico, come scenografia effimera, come spazio digitale, come luogo di progettazione di soluzioni futuribili, come processo di formazione, come occasione e oggetto di spettacolo, luogo di incontro e divertimento, come ambito della cultura, con l’obiettivo di fornire un modello di sviluppo concreto e fattivo ad altre città italiane.
Fano 2022 si basa su tre pilastri fondamentali:
Città abitabile, ovvero la rappresentazione del decor di Vitruvio, non in senso estetico, ma in senso sociale, volendo creare corrispondenza e armonia tra l’attività umana e la natura. Una città non solo più vivibile, ma dove lo spazio urbano sia pensato per i diversi gruppi sociali e quindi sia più accogliente, comodo, attivo, bello.
Città dell’innovazione aperta, nell’accezione vitruviana di inventio, legata alla dimensione dello sviluppo economico, della coesione territoriale e della modernizzazione, dando la possibilità soprattutto ai giovani di sperimentare percorsi di co-creazione di produzione culturale, inclusione sociale, promozione turistica, arte pubblica, artigianato, neo manifattura...
Città del riuso e della riattivazione delle risorse, ovvero riqualificazione di immobili pubblici dismessi con finalità collettive e concessione di questi ad una nuova classe di city makers, attraverso operazioni-pilota di riuso temporaneo, per valutare la fattibilità di più complesse iniziative di recupero, testarne la sostenibilità e consolidare il processo di riattivazione.
Per Fano 2022 sono previsti grandi cantieri, tra cui la creazione del nuovo Museo archeologico o Museo di Vitruvio o Museo del libro del De Architectura, nell’area dove si trova l’antico Teatro Romano. Un museo che intende essere laboratorio di nuove visioni, in relazione al rapporto con la città e con le sue inevitabili trasformazioni
Fano è la città del Carnevale più antico d’Italia: risale persino al 1347. Oltre alle tre domeniche di sfilate dei carri allegorici che si svolgono ogni anno, intorno al Carnevale non c’è tuttavia un sistema di sviluppo culturale, economico e sociale. S’intende ripensare il Carnevale come processo produttivo e creativo che affonda le proprie radici nel passato, ma che è pienamente contemporaneo, e che quindi possa coinvolgere le energie della città e del territorio. Per questo sarà realizzata e inaugurata nel 2022 la Fabbrica del Carnevale, nell’ex collegio del Sant’Arcangelo.
Fano città delle Bambine e dei Bambini è un progetto che individua il bambino e le sue esigenze come misura di programmazione e governance delle città. Una città a misura di bambino è una città che non lascia indietro nessuno, quindi intende essere un progetto per la città di qualificazione dei servizi e delle funzioni, che mira a riallacciare i legami sociali e riattivare i contesti culturali, creando una città accogliente, accessibile e inclusiva, attenta a tutte le fasce deboli.
La presenza del mare è stata sempre un elemento identitario dal punto di vista economico, urbanistico e turistico. Oggi però il rapporto di Fano con il mare è meno riconoscibile: per questo il Comune di Fano, nel mese di dicembre 2020, pubblicherà una Open Call internazionale per la riqualificazione del Waterfront della città che tenga conto del nuovo approccio alla progettazione architetturale e urbanistica.
Nell’immagine, la Corte Malatestiana di Fano. Ph.Credit Carlo Torelli
Fano si candida a Capitale Italiana della Cultura 2022 e punta sull'architettura |