La Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore arricchisce ulteriormente le sue raccolte conservate a Pieve di Cadore grazie a una straordinaria donazione di 110 incisioni tizianesche dal XVI al XIX secolo.
Il paese natale di Tiziano conquista una posizione di primo piano a livello nazionale nella raccolta e conservazione d’importanti stampe “di” e “da” Tiziano. La raccolta di stampe conta infatti quasi duecento pezzi in possesso della Fondazione e ottanta stampe di proprietà della Magnifica Comunità del Cadore.
Tra i nuovi acquisti, xilografie originali d’alta epoca e magnifici bulini cinquecenteschi, alcuni realizzati sotto la direzione dello stesso Tiziano, che coinvolse xilografi e incisori quali Niccolò Boldrini, Giovanni Britto, Cornelis Cort o Martino Rota, ma anche pregevoli o rare incisioni dei secoli successivi, alcune stampe colorate a mano, con acquerelli e tempere, e un’inedita riproduzione litografica del Martirio di San Pietro Martire, licenziata subito prima dell’incendio che nel 1867 distrusse la pala nella Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo di altissimo valore documentario.
Da alcuni anni la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, impegnata da quasi due decenni in un’intensa attività di ricerca sul celebre pittore, ha iniziato a collezionare sistematicamente le stampe tizianesche con la consulenza di Francesca Cocchiara, specialista di grafica antica e curatrice della raccolta della Fondazione, nella consapevolezza del ruolo che queste hanno avuto nella diffusione dell’arte del maestro.
A promuovere le sue invenzioni fu lo stesso Tiziano, quando era ancora in vita, facendole stampare da incisori di fiducia e, dopo la sua scomparsa, le stampe definirono l’enorme fortuna di molte sue composizioni, conosciute in tutta Europa.
Con questa importante donazione, che sarà intitolata a Luigina e Carmelo Paludetti, tra i soci fondatori dell’istituzione, la Fondazione custodisce ora ben 390 fogli.
Il fondo Paludetti, che sarà presentato per la prima volta nell’ambito dell’Estate Tizianesca di Pieve di Cadore mercoledì 5 agosto alle ore 18 presso la sede della Fondazione, con l’esposizione di una piccola selezione dei fogli più significativi curata da Francesca Cocchiara, conta tra i suoi pezzi xilografie originali d’alta epoca, tra cui l’Adorazione dei pastori di Giovanni Britto, il San Francesco riceve le stigmate e il celebre Paesaggio con mungitrice e un’aquila attribuiti a Niccolò Boldrini; ma anche bulini del XVI secolo, come il Martirio di San Lorenzo dell’officina dei Sadeler, il Supplizio di Prometeo di Martino Rota, il San Girolamo nel deserto e la famosa Gloria per Carlo V di Cornelis Cort.
Del Seicento, vari fogli dall’Opera selectiora di Valentin Lefèvre, opere di Giuseppe Maria Mitelli dal soffitto di Santo Spirito in Isola, del veneziano Giacomo Piccini o del francese Nöel Robert Cochin con tavole sciolte che andavano ad arricchire le Tabulae Selectae della figlia di Charles Patin.
Inoltre un rarissimo foglio su pergamena con l’Annunciazione di San Salvador e i sontuosi esemplari settecenteschi dalla serie della Galerie del Duca d’Orléans, nonché molte incisioni ottocentesche, tra cui vari ritratti e diversi soggetti, oltre a una litografia dall’Assunta dei Frari o l’inedita riproduzione litografica della pala realizzata da Tiziano tra il 1528 e il 1530 per l’ altare di San Pietro Martire nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia, incisa subito prima che un devastante incendio distruggesse il capolavoro tizianesco nel 1867.
Nell’immagine: Anonimo incisore da Tiziano Vecellio, Assunta (XIX secolo, litografia colorata)
Straordinaria donazione alla Fondazione Centro Studi Tiziano: si aggiungono 110 incisioni tizianesche |