Bige Örer, direttrice della Biennale di Istanbul presso la Fondazione per la cultura e le arti di Istanbul (İKSV) dal 2008, e direttrice di İKSV Contemporary Art Projects dal 2018, ha deciso di dimettersi dai suoi incarichi a partire dal 15 gennaio 2024. Lo ha annunciato la stessa Fondazione, sottolineando che i preparativi per la diciottesima Biennale di Istanbul continueranno come previsto, sotto il coordinamento del team della Biennale; ringraziando calorosamente Bige Örer per il contributo di questi anni in cui ha ricoperto l’importante ruolo e augurandole ogni successo per i suoi futuri progetti, la Fondazione specifica che nei prossimi giorni sarà reso noto l’annuncio relativo alla nomina del nuovo direttore.
Le dimissioni sono arrivate da parte della direttrice mentre si continua a discutere su come sia stata selezionata la curatrice dell’edizione 2024. Gran parte delle critiche sulla questione sono arrivate, come riporta Art news, dopo un articolo dello scorso agosto pubblicato su Art Newspaper, in cui si affermava che la Fondazione per la Cultura e le Arti di Istanbul aveva rifiutato di nominare Defne Ayas, curatrice di origine turca ma residente a Berlino, scelta all’unanimità da una giuria di specialisti internazionali come miglior candidata per curare la prossima edizione della mostra, per incaricare invece Iwona Blazwick, che al momento della selezione era un membro in servizio del comitato consultivo per la scelta di un curatore per la Biennale di Istanbul 2024. Ciò aveva quindi sollevato dubbi su conflitti d’interessi. L’articolo su Art Newspaper affermava inoltre che tre membri del comitato consultivo della Biennale si erano dimessi dopo essere stati informati della nomina della Blazwick, e che la Fondazione potrebbe aver giudicato troppo rischioso incaricare Ayas della curatela della Biennale dopo le controversie accadute in occasione della sua curatela della mostra per il Padiglione della Turchia alla Biennale di Venezia del 2015, in quanto il catalogo comprendeva un saggio scritto da Rakel Dink, la vedova del giornalista turco-armeno Hrant Dink assassinato a Istanbul nel 2007. Nel suo testo, Dink faceva un fugace riferimento al “genocidio armeno” per descrivere il dolore del suo popolo, e a seguito di una denuncia del governo turco, che aveva negato che il genocidio fosse avvenuto, il catalogo era stato ritirato.
L’articolo aveva poi portato molti a chiedersi perché la Fondazione dal canto suo si fosse rifiutata di pubblicare l’elenco dei membri del comitato consultivo sul suo sito web, come aveva invece fatto nelle precedenti edizioni.
In seguito alle critiche sorte, lo scorso ottobre la Fondazione ha scritto in una nota: “Come Fondazione di Istanbul per la cultura e le arti (İKSV), prestiamo sempre molta attenzione alle opinioni e ai commenti del mondo della cultura e dell’arte sulle nostre attività. In questo spirito, abbiamo valutato attentamente le recenti critiche su come abbiamo selezionato il curatore della 18a Biennale di Istanbul. Nel corso degli anni, abbiamo cercato continuamente di migliorare la nostra procedura di selezione del curatore biennale e abbiamo apportato numerose modifiche a questo processo. Detto questo, i candidati curatori sono sempre stati valutati esclusivamente sulla base della loro visione artistica per la Biennale di Istanbul, dell’approccio proposto alla biennale e della compatibilità del loro approccio con le aspettative del management di İKSV. Per migliorare ulteriormente la trasparenza e l’imparzialità della selezione curatoriale, abbiamo apportato le seguenti modifiche ai regolamenti del Comitato consultivo della Biennale di Istanbul: A partire dalla Biennale di Istanbul del 2026, la direzione di İKSV potrà invitare un curatore solo tra i tre candidati proposti dal Comitato consultivo della Biennale di Istanbul. Se nessuno dei curatori proposti offre un approccio in linea con la visione della Fondazione, la direzione di İKSV può chiedere al comitato consultivo di riunirsi nuovamente e proporre candidati diversi. Un’ulteriore modifica al regolamento vieta ai membri del comitato consultivo della Biennale di Istanbul di essere invitati a ricoprire incarichi curatoriali durante il loro mandato. Anche se si dimettessero dal consiglio, non potranno essere considerati candidati per la biennale in questione”.
Vedremo come evolverà la questione, in attesa della nomina del prossimo direttore.
Dopo 15 anni, la direttrice della Biennale di Istanbul si dimette dopo controversie sulla selezione della curatrice |