L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha causato perdite disastrose per tutto il settore dello spettacolo. Secondo i dati Siae 2020, complessivamente gli eventi sono diminuiti del 69,29%, gli ingressi hanno segnato un calo del 72,90%, la spesa al botteghino è scesa del 77,58% mentre la spesa del pubblico ha avuto una riduzione dell’82,24%.
Da marzo 2020 sono stati chiusi al pubblico tutti i luoghi della cultura a causa della pandemia e sono stati annullati gli spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli teatrali e cinematografici, e si sono susseguite poi riaperture con restrizioni e chiusure durante l’intero anno, determinando gravi perdite per il settore dello spettacolo con pesanti ricadute anche sui livelli occupazionali.
Nello specifico, l’attività cinematografica ha registrato una diminuzione del 70,86% degli ingressi e, parallelamente, un calo della spesa al botteghino del 71,55%. L’attività teatrale ha perso il 70,71% degli ingressi rispetto al 2019 e ha riportato una riduzione del 78,45% della spesa al botteghino. Ancora più consistenti sono le perdite per il settore dei concerti, con una contrazione dell’83,19% degli ingressi a cui corrisponde un crollo dell’89,32% della spesa al botteghino. Gli effetti negativi che si sono verificati in seguito all’adozione delle misure di contenimento del Covid-19 si sono fatti sentire anche nel settore delle attrazioni dello spettacolo viaggiante, anche se in misura più contenuta: -58,75% per gli ingressi e -60,74% per la spesa al botteghino. Anche le mostre e le esposizioni, tra i settori più colpiti dalla pandemia, hanno registrato una riduzione del 77,90% degli ingressi e del 76,70% della spesa al botteghino. Stessa sorte per le attività con pluralità di generi, con gli ingressi a – 66,85% e la spesa al botteghino ridotta del 77,07% rispetto all’anno precedente.
“La crisi epocale determinata dall’emergenza sanitaria e dalle conseguenti misure per contrastarla sta facendo pagare un prezzo altissimo al settore dello spettacolo, di cui fanno parte quei creatori di felicità per la nostra collettività che sono i compositori e gli artisti della musica, del cinema, del teatro e della letteratura, nonché i lavoratori che ne supportano l’attività” ha dichiarato il Presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol. “La diffusione della cultura è essenziale non solo per l’economia italiana, ma per la stessa qualità della vita e per questo rappresenta qualcosa di più di uno dei tanti settori da salvare nell’attuale situazione”.
“In un periodo in cui stiamo combattendo una battaglia durissima contro un nemico invisibile, i nostri dati somigliano a un vero bollettino di guerra” ha commentato il Direttore Generale SIAE Gaetano Blandini. “È importante capire anche quali conseguenze lascerà questa lunga e difficile fase sulle abitudini delle persone quando sarà possibile tornare alla normalità. Come Società Italiana degli Autori ed Editori, è nostro preciso dovere assicurare che venga fatto tutto il possibile affinché il patrimonio artistico e culturale, che contribuisce sensibilmente alla crescita economica del nostro paese, riceva la giusta attenzione in termini di strategie, programmazione e sostegno finanziario, per poter ripartire e riprendere il suo sentiero di crescita”.
Dati SIAE 2020, perdite disastrose per tutto il settore dello spettacolo causa pandemia |