“Malati in pigiama”, oppure ancora “operatori di manicomio”, “personale carcerario”, “infermieri di un ospedale” e chi più ne ha più ne metta. In una parola spesso ricorrente nei commenti dei social: “terribili”. Pessima accoglienza per le nuove divise dei lavoratori del Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea, disegnate da Gucci. L’operazione si colloca nell’ambito della mostra A.B.O. Theatron. L’arte o la vita, una rassegna interamente dedicata ad Achille Bonito Oliva e supportata da Gucci, che ha deciso di fornire al personale del museo la divisa da “angelo custode”: questa la formula retorica con la quale, per l’occasione, sono stati ribattezzati i lavoratori del Castello costretti a indossare i camicioni verdi con, appuntata sul petto, la scritta Jardiniers du Théatre. Ovvero, sempre secondo la retorica dell’esposizione, giardinieri che si prendono cura del “teatro” di Achille Bonito Oliva.
“Come dei giardinieri di un parco immaginario”, si legge in una nota del Castello di Rivoli, “gli abiti verde salvia dei custodi, chiamati ‘jardiniers du théatre’, segnalano il percorso della mostra in un accompagnamento creativo che ribalta il tradizionale rapporto tra museo e sponsor. Qui il main sponsor collabora alla scena della mostra, valorizzando i lavoratori essenziali, ma spesso invisibili, del mondo dell’arte. Il progetto prende spunto dalla sfilata di febbraio 2020 quando Alessandro Michele, direttore creativo di GUCCI, e il suo team, indossavano uniformi mostrando al pubblico il lavoro di backstage del défilé in occasione della presentazione della collezione The Ritual”.
A giudicare dai commenti sui social, l’operazione sembra tutt’altro che riuscita, e più che un giardino il Castello di Rivoli adesso a molti sembra una clinica psichiatrica. C’è chi si è domandato sarcasticamente se quelle persone siano OSS di un reparto Covid in meritata gita a fine pandemia. C’è chi ha pensato a una performance, chi si limita a domandarsi che senso abbia l’operazione. Certo, la divisa Gucci durerà giusto il tempo della mostra, ma c’è chi è pronto a scommettere che i lavoratori del Castello di Rivoli non vedano l’ora di togliersela e non vederla mai più.
“Sembra un manicomio!” Contestate le divise Gucci per i lavoratori del Castello di Rivoli |