Duro confronto durante il question time alla Camera tra il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, e la deputata di Forza Italia Patrizia Marrocco. Marrocco ha parlato a nome del suo partito che, ieri, ha rivolto al titolare del Collegio Romano un’interrogazione su quali iniziative intenda assumere il MiBACT “per porre il turismo al centro delle strategie per il rilancio dell’economia italiana alla fine dell’emergenza e, relativamente alle problematiche collegate alle fasi della riapertura delle attività, quale sia la tempistica per la definizione delle misure di precauzione e sicurezza necessarie agli operatori del settore”.
Franceschini si è dichiarato consapevole della tragicità della situazione di quasi tutti i settori della vita economica, del fatto che ci sia una peculiarità per quanto riguarda il turismo, e del fatto che la ripresa del turismo internazionale sarà molto lenta. Quanto alle misure, Franceschini ha dichiarato che “ci sono delle misure che riguardano tutte le imprese, che quindi nei primi decreti hanno impattato sulle imprese del turismo (le misure riguardanti gli ammortizzatori sociali, le estensioni delle tipologie che non l’avevano prima, i rinvii e le dilazioni dei pagamenti, le misure per la liquidità) e che dovranno essere man mano estese anche temporalmente in base alla durata dell’emergenza dei singoli settori che non sarà uguale per tutti”. In più, ha continuato Franceschini, “abbiamo introdotto nei primi provvedimenti i voucher che hanno evitato che le agenzie di viaggio e gli alberghi restassero schiacciati tra i clienti che chiedevano il rimborso per le prenotazioni saltate e i fornitori di servizi che invece chiedevano di essere pagati”.
Sulle misure che verranno prese nei prossimi decreti e soprattutto sulle tempistiche delle riaperture, Franceschini però non si è sbilanciato, ma si è limitato ad anticipare alcune richieste rivolte al tavolo del consiglio dei ministri. “Non ho fatto interviste e non voglio annunciare misure che sono in fase di preparazione perché si crea un’aspettativa che poi magari non si è in grado di soddisfare completamente e quindi voglio dire le cose su cui mi sto impegnando rispetto al Ministero dell’Economia: è un tavolo (siccome tutti abbiamo avuto responsabilità di governo) in cui i ministeri in questa fase stanno discutendo con gli altri ministeri. Io sto chiedendo un’estensione del credito d’imposta sulla locazione degli alberghi e delle altre strutture ricettive che non essendo state chiuse con ordinanza non l’hanno avuto in questa fase, un credito d’imposta che sia relativo alla perdita di fatturato di quest’anno rispetto all’anno scorso (sono misure chieste dal settore), delle misure che estendono le tutele ai lavoratori stagionali (anche però con l’esigenza di identificarli chiaramente), e soprattutto un incentivo, un tax credit per il turismo (qualcuno l’ha chiamato bonus vacanze), in Italia evidentemente, che consenta da un lato di dare liquidità e sostegno alle imprese e dall’altro di aiutare le famiglie a reddito medio-basso ad andare in vacanza avendo un sostegno economico. Non dico le quantificazioni di queste misure perché sono oggetto di discussione all’interno del governo in questi giorni e se il Parlamento mi vorrà aiutare ne sarò ben felice, ma credo che l’obiettivo di questo sia aiutare il turismo italiano, se è evidente che l’assenza del turismo internazionale durerà per un arco lungo di tempo, è anche evidente che per la stessa ragione gli italiani non andranno in vacanza all’estero per lo stesso arco lungo di tempo e quindi bisogna fare un grande investimento sulle vacanze italiane, fare promozione (anche in questo caso sto chiedendo risorse per questo), aiutare gli operatori del settore, perché in qualche modo per le vacanze italiane, da quando saranno possibili (voglio dirlo con chiarezza a chi mi chiede una data: non sono in condizioni di dire da quando sarà possibile riaprire uno stabilimento balneare, lo dirà il comitato tecnico-scientifico), stiamo studiando tutte le misure che consentano la riapertura di tutti i settori in condizioni di sicurezza, quando le condizioni epidemiologiche consentiranno di riaprire, e di saperlo in anticipo perché sono imprese che devono saperlo in anticipo”.
La risposta di Franceschini non ha però soddisfatto Patrizia Marrocco, che ha replicato in questi termini: “prendo atto delle sue parole ma non posso essere soddisfatta, e soprattutto non può essere soddisfatto l’intero comparto turistico che con forte preoccupazione guarda al proprio futuro. Lei non vuole dare aspettative: lei deve dare delle risposte, ministro. Alberghi, bed and breakfast, villaggi turistici, camping, stabilimenti balneari, agriturismi sono letteralmente al collasso e molti valutano di rinunciare ai preparativi d’inizio stagione. Oltre il 40% del settore, se non ha un contributo a fondo perduto o i voucher, sono morti. Rispetto allo scorso anno perdiamo 260 milioni di persone: è necessario un intervento straordinario per sostenere il settore del turismo. Ci vuole un decreto ad hoc, gli operatori, gli amministratori dei comuni hanno lanciato il grido d’allarme, che è rimasto inascoltato da parte vostra: vi hanno chiesto subito un aiuto, a cominciare dal riconoscimento dello stato di crisi del comparto. Da voi questo non è avvenuto, come non sono avvenute iniziative forti per la salvaguardia dei posti di lavoro: avete promesso straordinari provvedimenti nel decreto di aprile, ma straordinariamente abbiamo visto sparire il decreto. Speriamo che arrivi almeno in quello di maggio. Vede ministro, mi meraviglio di lei che siede nel governo assieme al suo partito da anni: come non può comprendere che il fattore tempo è essenziale? Invece perseverate nella vostra lentezza decisionale: bisogna fare presto, serve coraggio, dovete definire subito con o senza task force, interpellando non i professoroni, ma chiamando coloro che sono nella trincea del lavoro, gli operatori, gli imprenditori, coloro che sanno come riaprire e riorganizzare un albergo e un’attività. Occorre dare certezze stare dalla parte dell’Italia, dalla parte degli italiani, dalla parte delle famiglie, dalla parte dei lavoratori: che questa diventi l’occasione per gli italiani per scoprire la bellezza dell’Italia. Il turismo dev’essere posto al centro delle strategie per il rilancio della nostra economia”.
Durante il dibattito c’è stato modo di rispondere anche all’interrogazione di Alessandro Fusacchia (Gruppo Misto) che aveva chiesto quali iniziative il governo intenda adottare per sostenere le realtà del terzo settore e le imprese culturali e creative, per far in modo che contribuiscano alla tenuta sociale e alla ripresa economica del Paese. Questa la risposta di Franceschini: “per il settore delle industrie culturali e creative e per il terzo settore è già pronto un disegno di legge che doveva andare in consiglio dei ministri, ma che non abbiamo portato in consiglio dei ministri perché coinciso temporalmente con l’esplosione del dato epidemiologico e quindi sarà occasione per un disegno di legge per affrontare il tema specifico delle industrie culturali e creative e del terzo settore nel percorso parlamentare. Nel settore della cultura noi stiamo sapendo l’impatto che avrà e la difficoltà della riapertura per alcuni settori in tempi brevi, quelli dove c’è assembramento di persone, noi abbiamo adottato alcune misure, in particolare alcune scelte già fatte che stiamo concretizzando e che l’intero ammontare del FUS, delle fondazioni lirico-sinfoniche e delle risorse del tax credit cinema, che normalmente sono erogate in basi a parametri da rispettare verranno erogati integralmente nel 2020 indipendentemente dal rispetto di quei parametri in modo da poter garantire la sopravvivenza in questa fase delle strutture che sono chiuse. A questo va aggiunto che stiamo proponendo nel prossimo decreto misure per il settore del libro e il settore dei musei, e che nei primi provvedimenti abbiamo già previsto quella misura di 130 milioni di euro per il cinema e lo spettacolo, per misure straordinarie. Ho già firmato questa mattina la prima parte di risorse (20 milioni di euro) per tutti quei mondi dello spettacolo (teatro, danza, musica, circhi, festival) che sono esclusi dal FUS e non prendono risorse dal FUS, quindi sostanzialmente per le [realtà] più piccole e indifese. Firmerò questa settimana un decreto che utilizza quelle risorse che il Parlamento ha voluto destinare (13 milioni di euro del diritto d’autore) per gli autori, i musicisti, gli artisti che sono sotto un certo limite di reddito, cioè quelli che sono più indifesi e che devono essere protetti dal sostegno di misure pubbliche. Lo dico anche perché in questa sede molti artisti hanno fatto video e mi hanno chiesto un impegno per le strutture indifese, da ultimo stamattina un video di Anna Foglietta a nome di quel mondo più indifeso e non a nome delle star, che hanno le spalle per difendersi da sole. Vorrei dire che nessuno verrà dimenticato. Nessun attore, nessun artista, nessun musicista, nessun elettricista, nessuna persona che si occupa del palcoscenico. Le prime misure saranno a tutela di queste professionalità più indifese”.
Nell’immagine: Dario Franceschini e Patrizia Marrocco
Turismo, Franceschini: “sulle riaperture non posso dare aspettative”. Marrocco (FI): “deve darle, siete lenti” |