A Milano, lo spazio espositivo Building Terzo Piano accoglie la mostra Condensare l’infinito, personale di Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969), a cura di Angelo Crespi, e realizzata in collaborazione con il Museo MA*GA, in esposizione fino a sabato 17 febbraio 2024.
Il percorso espositivo presenta una serie di opere in diversi materiali: sculture in vetro soffiato policromo di Murano, alcune precedentemente esposte al Petit Palais di Parigi, insieme al dipinto The Translucent Skin of the Present. Le opere possono anche essere considerate un manifesto visivo della poetica di Ciacciofera. Realizzate nella fornace Seguso Vetri d’Arte a Murano e appartenenti alla serie Tales of the Floating World, le sculture sono concepite come frammenti provenienti da un altro mondo. In linea con la ricerca dell’artista, le opere esplorano l’ambiguità formale tra i regni del vivente, riflettendo sulle attuali ipotesi delle “infra-vite” e del collasso globale. La riflessione sulla questione temporale emerge in relazione alle ipotesi sulla fine della civiltà.
La scelta espositiva delle opere è stata pensata come un ampliamento plastico della mostra aperta al Museo MA*GA. Suddivisa in tre stanze, l’esposizione analizza il rapporto tra i diversi materiali come la ceramica, in relazione al muschio, materiali riciclati o ancora gruppi di opere verticali che evocano forme megalitiche o monolitiche, come Menhir in un collegamento tra verticalità del cielo e orizzontalità della terra. Tra mondo fisico e spirituale.
La mostra è inoltre accompagnata da una monografia curata da Johan&Levi editore che contiene una documentazione fotografica relativa alle varie fasi del percorso creativo di Michele Ciacciofera, oltre ad un approfondimento della ricerca dell’artista. Il libro assume una forma non convenzionale simile a un atlante geografico, che intreccia la parte teorica con quella visiva. Questa struttura rappresenta un viaggio concettuale tra la memoria geologica e quella umana, tra l’antico e il moderno, offrendo una prospettiva unica nel suo genere, indubbiamente diversa da quella di un catalogo tradizionale.
Michele Ciacciofera nasce a Nuoro nel 1969, vive e lavora attualmente a Parigi. Il suo lavoro è caratterizzato dall’uso di svariati media: pittura, disegno, suono, scultura, con l’utilizzo inoltre di materiali come la ceramica, vetro, bronzo, pietra ed assemblaggi di materiali.
Tramite il suo interesse per l’archeologia, e la sua formazione in scienze politiche, l’artista esplora il significato di l’antropologia, di miti rivisitati e memoria collettiva attraverso diverse tematiche legate alle isole di cui è originario, la Sardegna e la Sicilia in uno stretto rapporto con la materia, elemento dalla forte capacità comunicativa. Oltre alle numerose istituzioni museali internazionali, le sue opere sono state esposte alla 57^ Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, a Documenta 14 di Kassel e Atene, al Museo MAN di Nuoro, al CAFA Museum di Pechino, al Museo d’Arte Contemporanea di Rochechouart (Francia), al Museo di Rennes, a Summerhall Edimburgo, al IMMA Museum di Dublino.
Nel 2015-2016, ha ricevuto inoltre la Civitella Ranieri NYC Foundation Visual Arts Fellowship, un programma di residenza per artisti. Attualmente, Ciacciofera sta preparando due mostre personali in Francia e una in Scozia, insieme a due opere pubbliche in Francia e in Italia. Inoltre, parteciperà alla VI Biennale d’Arte Contemporanea di Mardin in Turchia con un’opera dedicata.
Nell’immagine: allestimento della mostra. Foto: Ilaria Maiorino
“Condensare l'infinito”: a Milano, allo spazio Building, la mostra di Michele Ciacciofera |