Il Comune di Bologna, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, ha acquisito parte del carteggio tra il poeta Giosuè Carducci e la contessa Silvia Baroni Semitecolo. Una corrispondenza tra il poeta e la moglie del conte faentino Giuseppe Pasolini Zanelli, la “fata bianca” come la definisce Carducci, che va ad arricchire il patrimonio del Settore Biblioteche e Welfare Culturale del Comune, e che sarà presto messo a disposizione degli studiosi e del pubblico.
Il carteggio privato comprende una raccolta di 256 documenti, scritti tra il 1889 e il 1907, dei quali 181 sono riconducibili a Carducci; in risposta alle epistole carducciane, si trovano le minute di 75 lettere inviate dalla contessa Pasolini nel periodo compreso tra il 23 luglio 1902 e il 12 febbraio 1907, tra le quali l’ultima scritta quattro giorni prima della morte del poeta. Sono inoltre presenti le buste postali che contenevano la maggior parte delle lettere del poeta.
L’acquisizione del carteggio è volta sia a preservare l’integrità del nucleo documentario, evitando che finisca in vendita sul mercato antiquario con conseguente dispersione, sia per portare i documenti autografi del poeta nella collezione della biblioteca di Casa Carducci, così da poterli conservare e valorizzare. Attualmente è in corso un progetto, in collaborazione con il Dipartimento di Filologia classica e Italianistica dell’Università di Bologna, per l’inserimento nella piattaforma archivistica della Regione Emilia-Romagna Archivi ER del Catalogo dei manoscritti di Giosuè Carducci, a cura di Albano Sorbelli e la Nuova Appendice di Torquato Barbieri. A completamento dell’inventario e della digitalizzazione, anche la corrispondenza tra Carducci e la contessa Pasolini verrà inserita sulla stessa piattaforma e le riproduzioni digitali del carteggio saranno facilmente accessibili al pubblico. L’acquisizione, la digitalizzazione e la pubblicazione online delle lettere costituiscono inoltre il primo passo di un programma di valorizzazione che potrà includere presentazioni pubbliche, iniziative espositive ed eventi in connessione con altre case carducciane in Romagna e in Toscana.
Dalla corrispondenza emerge la profonda umanità di Carducci nel periodo finale della sua vita, in cui si trova ad affrontare il declino fisico dovuto alla malattia. Il poeta mantiene il suo carattere battagliero, continuamente in lotta con sentimenti estremi e incline alla malinconia, ma si dimostra anche attaccato alla vita e desideroso di conforto, per non rimanere schiacciato dai limiti fisici e dalla prostrazione morale. L’intenso legame con la contessa si costruisce nel corso degli anni, per diversi motivi, e cresce in maniera inversamente proporzionale al declino fisico di Carducci. Alla “fata bianca”, Carducci si sente libero di confidare i suoi stati d’animo altalenanti e trova ascolto da parte di una personalità provata da numerosi dolori (la morte dei tre figli in giovane età) ma non arrendevole. Dotata di un alto livello culturale e di una spiccata sensibilità artistica, la contessa fu al centro di un salotto che radunava personalità di spicco tra artisti, letterati e musicisti nella dimora estiva dei conti Pasolini-Zanelli, l’attuale Villa Silvia a Lizzano di Cesena.
“L’acquisizione di questo carteggio privato del Carducci è un ulteriore passo verso l’arricchimento del patrimonio archivistico dell’Emilia-Romagna, che ha visto di recente l’impegno della Regione, insieme alle istituzioni locali, per l’acquisizione del fondo Marcovigi-Pascoli, con una poesia inedita del poeta, del fondo fotografico Giovanni Zaffagnini dedicato alla Romagna, e del fondo fotografico Romano Rosati, che documenta la Parma del secondo dopoguerra”, ha affermato l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori. “La successiva digitalizzazione di questi materiali permetterà a tutti, e non solo agli studiosi, di accedere a un patrimonio culturale di grande ricchezza e varietà”.
Il Comune di Bologna acquisisce parte del carteggio tra il poeta Giosuè Carducci e la contessa Silvia Baroni |