Il Codacons ha chiesto, con un ricorso depositato il 7 novembre al Tar del Lazio, la riapertura immediata dei musei in tutta Italia.
Con il ricorso si chiede di sospendere il Dpcm del 3 novembre 2020 che prevede di sospendere, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sull’intero territorio nazionale, le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura.
“Col cosiddetto “Decreto Colosseo” l’apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura è considerato servizio pubblico essenziale, come la scuola, la sanità e i trasporti, ai quali si applicano i livelli delle prestazioni essenziali“ scrive il Codacons nel ricorso”. “Il servizio pubblico essenziale è quello di cui la collettività non può in nessun caso fare a meno (cfr. Corte Cost. n. 31/1969), difatti lo stesso ordinamento ne vieta l’interruzione (il riferimento è all’art.340 codice penale). È evidente pertanto che il DPCM 3 novembre 2020 contrasti con le disposizioni che qualificano come servizio pubblico essenziale l’apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura. In alternativa, lo stesso avrebbe dovuto essere regolamentato in base alla suddivisione delle aree (rossa, arancione e gialla), assegnata in relazione al grado di rischio al quale i cittadini sono esposti. Di conseguenza, il Decreto in parola avrebbe dovuto differenziar le modalità di fruizione del servizio in base al colore assegnato a ciascuna regione […] Il DPCM impugnato non considera che l’accesso ai musei, se regolamentato con ingressi contingentati e termini temporali di accesso, nel rispetto delle raccomandazioni del CTS nonché delle relative linee guida, se applicate con severità e controllo non possono contribuire alla diffusione del virus”.
E prosegue: “L’associazione sottolinea poi le gravi disparità di trattamento introdotte dal Dpcm, laddove per gli spettacoli televisivi aperti al pubblico non prevede alcuna sospensione, così come non chiude le scuole che, giustamente, essendo luoghi di produzione di cultura e formazione al pari dei musei, restano aperte nelle classi iniziali pur essendo rischiosissime per i contagi. Per tali motivi il Codacons, assieme al sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi, ha chiesto al Tar del Lazio di sospendere il Dpcm del 3 novembre 2020 nella parte in cui, illegittimamente e in modo del tutto discriminatorio, prevede la chiusura di tutti i musei sul territorio italiano”.
All’iniziativa legale partecipa anche il sindaco di Sutri, Vittorio Sgarbi, firmatario del ricorso.
Nello stesso giorno il Tar del Lazio ha rinviato al 2 dicembre 2020 la decisione sul ricorso presentato dal Codacons. Per il Tar "non sussistono le condizioni per disporre l’accoglimento dell’istanza anzidetta nelle more della celebrazione della camera di consiglio, che va fissata al 2 dicembre 2020, trattandosi di un ricorso da trattare con il rito ordinario".
Contro la decisione del Tar il Codacons e Sgarbi hanno presentato appello al Consiglio di Stato, poiché per il Tar rimandare la decisione al 2 dicembre non comporta danno grave alla cultura.
Nell’immagine: visitatori alla Galleria Borghese durante il primo giorno di riapertura lo scorso 18 maggio.
Chiusura musei: il Codacons fa ricorso al Tar, ma la decisione è rinviata |